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TMW RADIO - Impallomeni: "Allegri, il prossimo anno non si può scherzare. Servirà grande lavoro"
Ospiti:Impallomeni:" Lazio e Roma, considerando il campionato della Juve, potevano puntare alla Champions."
Cucchi:" Dybala valore aggiunto, errore di entrambe le parti. Milinkovic con Sarri la migliore stagione."
Buscaglia: " Il Lavoro di Sarri è evidente. Allegri è questo e non cambierà."
Maracanà con Marco Picccari e Eleonora Marini
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Il giornalista ed ex calciatore Stefano Impallomeni a TMW Radio, durante Maracanà, ha parlato di Juventus e non solo.
Un pensiero su Juve-Lazio:
"E' stata una serata emozionante per Chiellini e Dybala, due addii diversi. Chiellini lascia da campione nel ruolo, servitore importante della causa bianconera di cui ha incarnato il dna. Dybala mi ha colpito molto il pianto a dirotto, che ho trovato molto umano. Lui voleva continuare ma poi ci sono state tante cose che hanno inciso. E' stato un pianto quasi da bambino. E' un ragazzo particolare, che va coccolato, che ha fatto molto bene ma ora deve trovare una maturità diversa. Chiellini è andato via da generale vero".
Che ne pensa del campionato della Lazio?
"La stagione della Lazio non si può dire negativa, anzi. Chiuderà al 90% al quinto posto, nella seconda metà della stagione ha dato un'impronta e tracciare un solco importante su quello che vorrà fare. Lui dice che senza Europa League la Lazio ha una media importante. Bisogna capire se è stato un problema mentale o di risorse. E' un peccato, perché la Lazio nei 12 è molto forte, in un campionato così sbilenco la Lazio ha perso una grande occasione per arrivare in Champions. Come la Roma, non ha approfittato di questa Juventus".
Critiche forti in casa Juventus per il non gioco dato da Allegri ma non solo:
"La vendita di Ronaldo a inizio campionato ha inciso. La situazione comunque è paradossale. Allegri parla di una fatica mentale nel trovare l'abitudine a vincere, oltre gli schemi. I giocatori si perdono e non si ritrovano. Il prossimo anno non si può più scherzare. Allegri è un vincente ma così non si va da nessuna parte".
Ma è adatto Allegri a una ricostruzione?
"Questa squadra non ha nel dna la vittoria in testa come Chiellini, Bonucci o altri. Ma devi dargli un gioco, altrimenti il giocatore non si ritrova. Non è convinta, sicura. Servirà un lavoro enorme. E poi c'è un dato: la Juve è in testa alla classifica nella prima parte di gara, poi si perde. Ha quasi paura di perdere".
Un pensiero su Juve-Lazio:
"E' stata una serata emozionante per Chiellini e Dybala, due addii diversi. Chiellini lascia da campione nel ruolo, servitore importante della causa bianconera di cui ha incarnato il dna. Dybala mi ha colpito molto il pianto a dirotto, che ho trovato molto umano. Lui voleva continuare ma poi ci sono state tante cose che hanno inciso. E' stato un pianto quasi da bambino. E' un ragazzo particolare, che va coccolato, che ha fatto molto bene ma ora deve trovare una maturità diversa. Chiellini è andato via da generale vero".
Che ne pensa del campionato della Lazio?
"La stagione della Lazio non si può dire negativa, anzi. Chiuderà al 90% al quinto posto, nella seconda metà della stagione ha dato un'impronta e tracciare un solco importante su quello che vorrà fare. Lui dice che senza Europa League la Lazio ha una media importante. Bisogna capire se è stato un problema mentale o di risorse. E' un peccato, perché la Lazio nei 12 è molto forte, in un campionato così sbilenco la Lazio ha perso una grande occasione per arrivare in Champions. Come la Roma, non ha approfittato di questa Juventus".
Critiche forti in casa Juventus per il non gioco dato da Allegri ma non solo:
"La vendita di Ronaldo a inizio campionato ha inciso. La situazione comunque è paradossale. Allegri parla di una fatica mentale nel trovare l'abitudine a vincere, oltre gli schemi. I giocatori si perdono e non si ritrovano. Il prossimo anno non si può più scherzare. Allegri è un vincente ma così non si va da nessuna parte".
Ma è adatto Allegri a una ricostruzione?
"Questa squadra non ha nel dna la vittoria in testa come Chiellini, Bonucci o altri. Ma devi dargli un gioco, altrimenti il giocatore non si ritrova. Non è convinta, sicura. Servirà un lavoro enorme. E poi c'è un dato: la Juve è in testa alla classifica nella prima parte di gara, poi si perde. Ha quasi paura di perdere".
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