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Alla Juve serve recuperare il miglior Vlahovic: la gestione verso Salerno
La vittoria contro la Lazio che è valsa la qualificazione alla semifinale di Coppa Italia contro l’Inter ha parzialmente rasserenato il cielo sulla Continassa. La Juventus ora ha l’obiettivo di rialzare la testa anche in campionato e, dopo la caduta casalinga contro il Monza, il prossimo impegno, che Allegri ha definito un vero e proprio scontro salvezza, si chiama Salernitana. Non ci sarà ancora Paul Pogba, ci sarà invece Dusan Vlahovic che lavora da qualche settimana alla ricerca della miglior condizione possibile.
Minutaggio in crescita nelle prime due uscite: ancora in fase di rodaggio.
Rivedere Dusan Vlahovic con la sua maglia numero 9 sul rettangolo verde è stata una grande boccata d’ossigeno per la Juventus tutta, orfana del suo bomber dallo scorso 25 ottobre. 25 minuti col Monza una settimana fa, poco più di un’ora giovedì in coppa Italia contro la Lazio: con quali sensazioni? Un po’ indietro, non tanto dal punto di vista fisico ma indubbiamente nel feeling con i compagni e con il pallone. Normalità, tre mesi di stop sono tanti (intervallati solo da un’ottantina di minuti giocati al Mondiale con al Serbia) e non possono che farsi sentire: per rioliare alla perfezione i meccanismi ci vorrà un po’ di pazienza.
La gestione di DV9 verso la sfida con la Salernitana.
Non a caso il piano studiato dallo staff di Allegri punta al lento reintegro del classe 2000, anche per scongiurare una nuova infiammazione all’adduttore che ha compromesso il finale di 2022 del ragazzo. L’obiettivo è quello di regalargli tanta continuità ma gestendone il minutaggio gara dopo gara, per questo motivo dopo la partenza da titolare contro la Lazio domani a Salerno dovrebbe accomodarsi in panchina per poi puntare a una doppia titolarità contro Fiorentina e Nantes. Con la volontà di sbloccarsi il prima possibile perché l’ultimo gol risale allo scorso 15 ottobre contro il Torino (prima delle otto vittorie consecutive che hanno riportato la Juventus in alto in classifica fino alla penalizzazione di 15 punti) e DV9 freme dalla voglia di tornare a esultare dopo un periodo di enorme difficoltà che l’ha visto soffrire come un leone in gabbia.
Minutaggio in crescita nelle prime due uscite: ancora in fase di rodaggio.
Rivedere Dusan Vlahovic con la sua maglia numero 9 sul rettangolo verde è stata una grande boccata d’ossigeno per la Juventus tutta, orfana del suo bomber dallo scorso 25 ottobre. 25 minuti col Monza una settimana fa, poco più di un’ora giovedì in coppa Italia contro la Lazio: con quali sensazioni? Un po’ indietro, non tanto dal punto di vista fisico ma indubbiamente nel feeling con i compagni e con il pallone. Normalità, tre mesi di stop sono tanti (intervallati solo da un’ottantina di minuti giocati al Mondiale con al Serbia) e non possono che farsi sentire: per rioliare alla perfezione i meccanismi ci vorrà un po’ di pazienza.
La gestione di DV9 verso la sfida con la Salernitana.
Non a caso il piano studiato dallo staff di Allegri punta al lento reintegro del classe 2000, anche per scongiurare una nuova infiammazione all’adduttore che ha compromesso il finale di 2022 del ragazzo. L’obiettivo è quello di regalargli tanta continuità ma gestendone il minutaggio gara dopo gara, per questo motivo dopo la partenza da titolare contro la Lazio domani a Salerno dovrebbe accomodarsi in panchina per poi puntare a una doppia titolarità contro Fiorentina e Nantes. Con la volontà di sbloccarsi il prima possibile perché l’ultimo gol risale allo scorso 15 ottobre contro il Torino (prima delle otto vittorie consecutive che hanno riportato la Juventus in alto in classifica fino alla penalizzazione di 15 punti) e DV9 freme dalla voglia di tornare a esultare dopo un periodo di enorme difficoltà che l’ha visto soffrire come un leone in gabbia.
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