
"Wembley non è un episodio". 35 anni dopo torna attuale la profezia di Carolina Morace
Sarà Inghilterra-Italia la prima semifinale dell’Europeo Femminile, in programma martedì 22 luglio alle ore 21:00 (diretta su Rai 1), una sfida inedita a questo livello, ma che riporta alla mente a 35 anni (18 agosto 1990) fa quando Carolina Morace nel palcoscenico unico di Wembley trascinò l'Italia a una delle vittorie più prestigiose delle azzurre entrando nella storia grazie ai 4 gol della centravanti azzurra che decisero la sfida amichevole giocata prima della finale di “Charity Shield” fra Liverpool–Manchester United.
Emozioni che la stessa attaccante descrisse così sulle colonne del Corriere della Sera del giorno dopo: “Questa è la storia di una gioia immensa, ma anche di alcune piccole grandi delusioni. Per giocare a Wembley abbiamo interrotto le nostre vacanze, per tutte noi è stata una sorpresa. Ci hanno chiamate dai luoghi di villeggiatura, senza preparazione, senza un minimo di rodaggio, che invece avevano già le inglesi. Ma chi avrebbe mai rinunciato a giocare in questo stadio? Si, avremmo dato qualsiasi cosa per non mancare a questo appuntamento e per vincere questa sfida. Non eravamo preparate, ma avevamo dentro una grande carica, quella che ci aveva dato il nostro allenatore, facendo leva proprio sull'orgoglio. -proseguì Morace come su legge sul sito della FIGC - “Giocherete a Wembley, ricordatevelo, non potete fallire ..” E non abbiamo fallito. Vincere in questo modo è stato stupendo, poi segnare quattro gol in questo grande stadio sarà una cosa che non dimenticherò tanto presto: non penso che ci saranno tanti italiani che faranno quattro gol con la maglia azzurra in questo stadio”.
Morace poi concluse con una speranza che ancora oggi, 35 anni dopo, non si è del tutto realizzata: “Sarebbe bello che partite come queste venissero giocate anche nei grandi stadi italiani prima delle sfide più importanti. (…) La gente non ci conosce, non sa come siamo; non dico tutte le nostre partite, ma alcune sono proprio divertenti. (…) Adesso torniamo sulla terra, ci attendono i ritiri, ci attende una lunga stagione e la realizzazione di altri sogni. (…) Voglio di più per me, ma anche per il calcio femminile; seguiteci, Wembley non è un episodio. Parola mia”.
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