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Il tumore sconfitto due volte, le parate e i rigori segnati. Berger è l'eroina della GermaniaTUTTO mercato WEB
Oggi alle 16:49Calcio femminile
di Tommaso Maschio

Il tumore sconfitto due volte, le parate e i rigori segnati. Berger è l'eroina della Germania

Nell’impresa eroica della Germania nei quarti di finale contro la Francia, con la finale conquistata ai calci di rigore nonostante abbia giocato praticamente 110 minuti con una giocatrice in meno, ha brillato nuovamente la stella di Ann-Katrin Berger. La portiera tedesca infatti è stata protagonista con una serie di parate fondamentali, fra cui una che si candida a parata dell’anno a livello assoluto – quella sul tentativo di autogol di Janina Minge – con un balzo all’indietro che ha dell’incredibile, e due rigori respinti fra cui quella decisiva su Alice Sombath. L’ennesimo miracolo di una calciatrice che nella sua vita ha superato ben altri ostacoli. Nel 2017 infatti alla classe ‘90 venne diagnosticato un cancro alla tiroide che si ripropose nel 2022 mentre la calciatrice era impegnata in Inghilterra con la sua nazionale, con cui conquistò il secondo posto alle spalle delle padrone di casa. Berger non si è però abbattuta - “Non è stato un momento felice ovviamente, era del tutto inaspettato. Ma è per questo che faccio i controlli di routine", ricorda Berger come si legge sulla UEFA – e è tornata nuovamente in campo sia con il suo NY/NJ Gotham negli Stati Uniti sia con la Germania. Lo scorso anno all’Olimpiade di Parigi fu ancora protagonista con le sue parate, soprattutto sulle conclusione dagli undici metri (due rigori parati contro il Canada prima di segnare quello decisivo e poi quello respinto a Putellas nella finalina), regalando alle sue compagne un prestigioso bronzo. E ora questa semifinale in cui non solo ha parato tutto il parabile, ma ha anche realizzato con freddezza un rigore decisivo per portare la contesa ai tiri a oltranza dove poi è arrivata appunto la vittoria e la conquista della semifinale con la Spagna. "Tutto ciò che abbiamo è il presente. Sono sempre stata la classica persona che vive alla giornata. - spiega a womenseuro.com - Ho dovuto imparare a non dare per scontata la mia salute”. L’unico ricordo di quel tumore è oggi un tatuaggio, dietro l’orecchio, a coprire la cicatrice dell’intervento.