Juventus, c'è fiducia o no in Comolli? Il commento degli opinionisti
Damien Comolli, appena nominato amministratore delegato, ha illustrato le strategie della Juventus. Ma così potrà tornare ai vertici del calcio italiano? Bisogna dare fiducia o no a Comolli? Ecco la risposta degli ospiti di TMW Radio.
Stefano Impallomeni: "Comolli è diventato ora amministratore delegato. Sulle dichiarazioni possiamo essere d'accordo o meno, ma secondo me c'è un piano. Temporeggiare, e andare sulla via francese. Magari Deschamps potrebbe essere l'uomo ideale per la Juve. Sennò non capisco. Se la Juve sbalordisce e vince il titolo, Comolli è inchiodato. Spalletti è un uomo a tempo, sotto osservazione. La politica di Comolli è molto chiara, ha detto che deciderà lui il prossimo tecnico. E per questo dico: non è che uscirà fuori un terzo tecnico poi per costruire un ciclo?".
Enzo Bucchioni: "Sono molto scettico sulle capacità di Comolli. Sappiamo cosa comporta arrivare da un mondo diverso come quello del campionato francese. Che esperienza puoi portare alla Juve? La gestione Tudor è stata rivedibile, il mercato non ha funzionato per ora, poi c'è il caso Vlahovic, non puoi spostarlo a fine anno, devi risolverlo ora. Spalletti è geniale? Sì, la sua storia lo racconta, ma è geniale solo se ti porta in Champions?".
Antonio Paolino: "Gli uomini al comando devono avere la piena fiducia, poi non bastano le parole. Ci sono i fatti, che purtroppo dicono altro. Stare a metà del guado non va. C'è una fiducia condizionata. La scatola si riempie con i risultati, non con i proclami. E' normale per esempio arrivare a fine anno senza parlare con Vlahovic e risolvere solo a fine stagione la situazione?".
Michelangelo Rampulla: "Gestire una squadra vincente è diverso. Sono scettico su questa gestione, che mi sembra campata in aria. Troppi se, serve fare un programma. Hai scelto un allenatore la cui storia parla per lui, vai avanti con lui. Per creare cicli vincenti non bastano 8 mesi, dovevi tenerlo almeno due anni. E' una fiducia a tempo. Una società forte deve dire che si riparte ora con un allenatore forte per un progetto triennale, che si vada in Champions o meno".
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