Danilo: "Ho pianto quando Alex Sandro è andato via dalla Juve, ero il papà del gruppo"
Danilo, difensore del Flamengo e della Nazionale brasiliana con un passato anche alla Juventus, ha concesso un'intervista a Ge.Globo ripercorrendo la sua avventura in maglia bianconera. Queste le sue dichiarazioni sulla vittoria di Coppa Italia e sul connazionale Alex Sandro: "Nell’ultima finale di Coppa Italia che abbiamo vinto, venivamo da risultati negativi e io dovevo trasmettere qualcosa al gruppo. Avremmo affrontato l’Atalanta, che stava giocando benissimo, e dovevo tirare qualcosa in più dalla squadra. Avevamo fatto una riunione il giorno prima, ma non era abbastanza. Ho mandato messaggi a Del Piero, a Gigi, e lui mi ha mandato un audio. Quando ho ascoltato quel minuto e qualcosa, era tutto ciò di cui avevo bisogno, mi ha fatto venire i brividi. La sua voce, il timbro… è il mio grande idolo nel calcio e uno dei grandi della mia vita.
Prima di tutto ho pianto quando Alex è andato via. Lo dico a tutti che Alex Sandro compensa il mio carattere. Io spesso sono più comunicativo, più esuberante; quando sono arrabbiato nello spogliatoio arrivo parlando subito. E Alex mi dice: 'Fratello, calma. E se la pensassi così?'. Quando lui è andato via, ho pensato: come farò a vivere senza Alex adesso? Ma dopo, sì, la Juventus è una questione familiare. È il luogo dove sono cresciuti i miei figli, il club in cui mi sono trovato come persona e come atleta. Ho abbracciato la causa e ho creato un legame incredibile. Sono sempre stato una specie di papà per i ragazzi, per tutto il gruppo.
A volte penso di spendere troppa energia per aiutare, ma è il modo in cui so fare le cose. Quando ho lasciato la Juventus, per me è stato molto difficile. Ma stiamo parlando di persone, non dell’istituzione. Quando ho rivisto i miei compagni mentre ero negli Stati Uniti con il Flamengo, sentivo ancora la pressione dell’addio e tutto il resto, ma il mio cuore si è calmato. Mi ha detto che avevo fatto un buon lavoro".
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