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ESCLUSIVA TMW - Cristiano Allodi: "Viola-Inter, vi racconto mio padre"TUTTO mercato WEB
venerdì 22 febbraio 2019, 19:04Altre Notizie
di Lorenzo Marucci
esclusiva

Cristiano Allodi: "Viola-Inter, vi racconto mio padre"

Fiorentina-Inter di domenica sera riporta alla mente anche uno dei più grandi manager del calcio italiano, Italo Allodi. Fu lui a costruire la grande Inter che con Helenio Herrera vinse tutto in Italia e nel mondo. Fu lo stesso Allodi poi negli anni Ottanta ad approdare alla Fiorentina dei Pontello dove portò tra gli altri Lele Oriali, che aveva chiuso la sua lunga esperienza all'Inter. La sfida di domenica sera è lo spunto per parlare anche di altri temi con Cristiano Allodi, il figlio di Italo.

Allodi, che cosa significa per lei Fiorentina-Inter?
"Ricordo gli anni dei grandi successi dell'Inter degli anni Sessanta ma per la verità quel periodo non l'ho vissuto perchè ero appena nato, avevo solo un anno. Le stagioni furono straordinarie, parlano i risultati. Della Fiorentina ricordo quella dell'83-84 con un centrocampo fortissimo composto da Oriali, Pecci e Antognoni".
E domenica sera lei per chi farà il tifo?
"Sono neutrale. Devo essere sincero, sono juventino. E le spiego il motivo: dopo l'Inter mio padre passò alla Juve e io che iniziavo a crescere mi appassionai ai bianconeri. Ricordo che un giorno, quando incontrai Mazzola e gli dissi che tifavo Juve, lui si arrabbiò molto con me. Il mio idolo era diventato Zoff".


Sarà deluso allora per il ko della Juve con l'Atletico
"Direi proprio di sì, anche se forse si può ancora sperare nella rimonta. L'altra sera non so cosa sia successo alla Juve, forse pensavano di poter di fare un gol in contropiede..."

Tornando all'Inter, suo padre come avrebbe gestito il caso Icardi?
"Credo che si sarebbe fatto sentire parecchio. Mio padre peraltro era... un 'incavolato cronico', soprattutto quando la squadra perdeva o certe cose non funzionavano. Ma era anche un altro calcio. Se la società comunque prende posizione nonostante i procuratori, è un segnale. A quell'epoca, se parlava la società stavano tutti zitti".