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Claudio Nassi: “L’Atalanta e la finale di Coppa Italia”
L'Atalanta perde la finale di Coppa Italia con la Lazio perché un "mani" di Bastos in area non viene visto dall'arbitro Banti né dal VAR. Doveva essere rigore, oltre all'espulsione del difensore, già ammonito. Dice il Presidente Percassi: "Avremmo assistito a un'altra partita. Non capisco perché Calvarese non abbia richiamato l'attenzione del direttore di gara". Intervistato, il Presidente dell'AIA Nicchi si supera: "Allo stadio non l'ha visto nessuno. Il designatore deciderà se andava giudicato in modo diverso". Un fallo tanto evidente perché non è stato sanzionato? Come al solito ci soccorre la dietrologia. D'altro canto si deve trovare una spiegazione. Nel calcio niente avviene per caso. La prima è facile: Lotito, un Presidente che non gode la simpatia di molti ma che ha capito tutto, forse troppo.
Poi l'Atalanta, società che non ha l'eguale. Il Presidente è un imprenditore tra i più affermati, una macchina da soldi. Ex calciatore, come il figlio Luca, A.D. sempre presente e altrettanto bravo. Il D.S. è Giovanni Sartori, un numero uno. Ha inventato il Chievo e, non appena ha interrotto il rapporto, immediatamente è stato preso. Il centro sportivo di Zingonia è un gioiello, il settore giovanile è dei più prolifici, lo stadio, in fase di ristrutturazione, è di proprietà, i bilanci non vanno in rosso, le campagne di compravendita portano plusvalenze e l'allenatore Gasperini è, senza dubbio alcuno, un primo della classe. Se debbo trovare una scucitura negli ultimi tempi dico le interviste. Non si sono contate. Una città in estasi che porta 15.000 tifosi al Mapei Stadium, quando gioca a Reggio Emilia, e 22.000 all'Olimpico, non è da record? Alle corte, in un ambiente dove non tutti sono bravi, questi lo sono troppo. Perché non farli tornare coi piedi per terra?
E' una chiave di lettura. Non so se giusta, ma non penso lontana dal vero. Nell''85 non si disse che il Verona aveva vinto lo scudetto anche grazie al Presidente dell'Inter, Pellegrini, che ogni mercoledì occupava la terza pagina della "rosea" in tenuta da calcio per la partita alla Pinetina? Gli altri presidenti non gradivano tanta esposizione. Nel calcio non solo esiste l'operazione simpatia, ma è determinante. E quando Berlusconi parlava di "pokerissimo" per il Milan, non si coalizzarono alcuni presidenti, sollecitati da una telefonata da New York, perché lo scudetto finisse a Napoli? E la Disciplinare non cambiò la sentenza del Giudice Sportivo di Parma - Reggina 1-0 per assegnare la vittoria ai calabresi, in modo da regalare lo stesso risultato al Napoli a Bergamo, per un colpo alla testa subito da Alemao, quando alla tv si sentì il massaggiatore Carmando ordinargli di non rialzarsi? E lo scudetto finì al Napoli. E il Conte Pontello, quando disse: "E' finita l'era dei metalmeccanici", non arrivò secondo con la Fiorentina? Eppure per l'ultima partita di campionato, Catanzaro - Juventus e Cagliari - Fiorentina, la società viola aveva ricusato le designazioni. Le fecero scegliere arbitri di gradimento, rispettivamente Pieri e Mattei. Juventus 46, Fiorentina 45 e polemiche a non finire. Ancora una volta trionfava lo sport.
Poi l'Atalanta, società che non ha l'eguale. Il Presidente è un imprenditore tra i più affermati, una macchina da soldi. Ex calciatore, come il figlio Luca, A.D. sempre presente e altrettanto bravo. Il D.S. è Giovanni Sartori, un numero uno. Ha inventato il Chievo e, non appena ha interrotto il rapporto, immediatamente è stato preso. Il centro sportivo di Zingonia è un gioiello, il settore giovanile è dei più prolifici, lo stadio, in fase di ristrutturazione, è di proprietà, i bilanci non vanno in rosso, le campagne di compravendita portano plusvalenze e l'allenatore Gasperini è, senza dubbio alcuno, un primo della classe. Se debbo trovare una scucitura negli ultimi tempi dico le interviste. Non si sono contate. Una città in estasi che porta 15.000 tifosi al Mapei Stadium, quando gioca a Reggio Emilia, e 22.000 all'Olimpico, non è da record? Alle corte, in un ambiente dove non tutti sono bravi, questi lo sono troppo. Perché non farli tornare coi piedi per terra?
E' una chiave di lettura. Non so se giusta, ma non penso lontana dal vero. Nell''85 non si disse che il Verona aveva vinto lo scudetto anche grazie al Presidente dell'Inter, Pellegrini, che ogni mercoledì occupava la terza pagina della "rosea" in tenuta da calcio per la partita alla Pinetina? Gli altri presidenti non gradivano tanta esposizione. Nel calcio non solo esiste l'operazione simpatia, ma è determinante. E quando Berlusconi parlava di "pokerissimo" per il Milan, non si coalizzarono alcuni presidenti, sollecitati da una telefonata da New York, perché lo scudetto finisse a Napoli? E la Disciplinare non cambiò la sentenza del Giudice Sportivo di Parma - Reggina 1-0 per assegnare la vittoria ai calabresi, in modo da regalare lo stesso risultato al Napoli a Bergamo, per un colpo alla testa subito da Alemao, quando alla tv si sentì il massaggiatore Carmando ordinargli di non rialzarsi? E lo scudetto finì al Napoli. E il Conte Pontello, quando disse: "E' finita l'era dei metalmeccanici", non arrivò secondo con la Fiorentina? Eppure per l'ultima partita di campionato, Catanzaro - Juventus e Cagliari - Fiorentina, la società viola aveva ricusato le designazioni. Le fecero scegliere arbitri di gradimento, rispettivamente Pieri e Mattei. Juventus 46, Fiorentina 45 e polemiche a non finire. Ancora una volta trionfava lo sport.
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
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