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Lazio, il mistero Inzaghi: lui non parla, ma Lotito e Tare lo confermanoTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
martedì 28 maggio 2019, 08:30Serie A
di Riccardo Caponetti

Lazio, il mistero Inzaghi: lui non parla, ma Lotito e Tare lo confermano

C'è qualcosa che non torna nel caso Inzaghi. Più che un dilemma, è uno di quei misteri che darebbe del filo da torcere a ogni investigatore. C'è il fatto: il futuro di Inzaghi è incerto. Il motivo, o possibile movente: la scadenza del contratto tra un anno, l'interesse di Milan e Juventus e le sue ambizioni personali. E dei testimoni: Lotito e Tare che non fanno altro che ribadire la loro sicurezza di avere il tecnico sulla panchina anche la prossima stagione. La soluzione sembrerebbe essere chiara, ma non lo è affatto. C'è qualcosa che manca. Ovvero la versione del protagonista, di Simone Inzaghi, che da dopo la finale di Coppa Italia vinta con l'Atalanta ha evitato ogni incontro con i media. Nessuna conferenza stampa, solo interviste sul canale ufficiale. Una scelta sua, dicono, non della società. Vuole evitare domande scomode e risposte che, se male interpretate, potrebbero dar luce a polemiche su polemiche. Ma è proprio l'effetto che sta avendo l'adozione di questa strategia comunicativa. Sui social i tifosi riversano la loro rabbia, vorrebbero più chiarezza e rispetto, anche se la verità dovesse far male a qualcuno.  

Le rassicurazioni - Invece arrivano parole soltanto da un lato del tavolo. "Non mi sono mai posto il problema sul fatto che Inzaghi possa andare via". Firmato Claudio Lotito, che da settimane si sbilancia in positivo sul futuro del tecnico piacentino, per cui è pronto un rinnovo per tre anni a 2,5 milioni (ora prende 1,5). "Rimarrà qui", aveva detto anche giovedì scorso ai tifosi, accorsi in massa a Formello per festeggiare la Coppa Italia. Dichiarazioni che fanno il paio con quelle di Tare, risalenti al pre partita di Torino. La linea ormai è chiara e nei prossimi giorni, salvo clamorosi ribaltoni, dovremo aspettarci che venga mantenuta. Conferme su conferme. Smentite su smentite, come quelle che arrivano dalle persone vicine a lui in riferimento a presunti contatti di altri club. Ma allora perché c'è tutto questo clamore intorno al suo nome? Perché i laziali sono preoccupati? In primis perché - lo abbiamo spiegato prima - la mancanza di comunicazione alimenta il dubbio. Poi se si è maliziosi, si potrebbe pensare che i dirigenti biancocelesti vogliano mettere quasi con le spalle al muro Inzaghi, almeno davanti gli occhi dei tifosi. Più che forzare la mano, però, la spiegazione più realistica non può che essere una sola, ovvero che il duo Lotito-Tare davvero pensi ed è sicuro della sua permanenza.


Eventuali nomi per il post Inzaghi - Tanta è la sicurezza (almeno apparente) e la speranza di non cambiare tecnico, che nessun altro è stato contattato in maniera concreta. Ma sulle scrivanie di Formello di profili ne circolano parecchi. Mihajlovic è il più apprezzato dalla piazza ma è poco probabile: visto il carattere del serbo sarebbe un taglio netto col passato. De Zerbi e Giampaolo sono due nomi forti: giovani, ambiziosi, in cerca del salto di qualità ed esperti del nostro calcio. Sabato ci sarebbe stato anche un incontro fortuito tra Tare e Liverani, venuto alla ribalta per la promozione conquistata con il suo Lecce. Altre suggestioni portano a Conceicao, Semplici e Gattuso, ma al momento rimangono soltanto idee. E allora il famoso investigatore di Roma dovrà per forza coordinarsi con quelli di Genova, Milano e Torino. Il caso-Inzaghi è infatti soltanto uno dei tanti capitoli del grande mistero delle panchine di Serie A, iniziato con una 'vittima' illustre: Max Allegri. Ce ne potranno essere altre, come Gasperini (corteggiato dalla Roma) e Gattuso (verso le dimissioni). In base al loro futuro, e alle scelte di Agnelli, allora si potrà fare chiarezza anche nella Capitale. Simone intanto non ha fretta, temporeggia, in attesa di una chiamata: magari da un prefisso del Nord...