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Tacconi: "Quando Maifredi voleva togliermi la fascia...”TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 18 giugno 2019, 19:57Altre Notizie
di Alessandra Stefanelli

Tacconi: "Quando Maifredi voleva togliermi la fascia...”

Ai microfoni di Radio Bianconera è intervenuto Stefano Tacconi. L’ex numero uno e capitano della Juventus ha risposto alle domande di Antonio Paolino e Chiara Papanicolaou durante il programma Cose di Calcio. E, come successo spesso, non le ha mandate a dire. Soprattutto quando gli è stato sottoposto il confronto, spesso sentito in questi giorni, tra il nuovo tecnico bianconero Maurizio Sarri e Gigi Maifredi, sfortunato protagonista della rivoluzione tentata e fallita a inizio anni ’90.

“Spero che Sarri abbia più fortuna di Maifredi – esordisce Tacconi –. Con Gigi abbiamo avuto problemi fin dall’inizio, da quando siamo arrivati in ritiro e lui non voleva assegnarmi la fascia di capitano. Dovetti chiamare personalmente l’Avvocato Agnelli per ottenerla. Prima della partita di Supercoppa con il Napoli, alcuni miei compagni mi chiesero di convincerlo a non giocare a zona perché nessuno aveva ancora capito la sua filosofia di gioco. Lui decise di marcare a zona Maradona e ne prendemmo cinque!”

Tacconi torna poi a parlare di Sarri: “Lui sa che deve solo vincere per convincere i suoi detrattori. La società ha preso un tecnico importante e sa come muoversi per rinforzare la squadra”.


In un periodo in cui si parla tanto di allenatori, c’è chi invece non ha mai pensato di sedersi su una panchina. “Io non potrei mai fare questo mestiere – continua Tacconi –. Il calcio è cambiato troppo dai miei tempi e non riuscirei a rapportarmi con i giovani d’oggi. Le regole che imporrei? Rispetto, educazione e voglia di migliorare. E naturalmente saper ascoltare”.

Infine un riferimento a Francesco Totti, protagonista della conferenza stampa di addio alla Roma dopo una vita in giallorosso. L’ex capitano romanista trova in Tacconi un alleato: “La società non l’ha mai interpellato in tutte le decisioni importanti, è normale che si sia arrabbiato e abbia lasciato l’incarico. Francesco è stato un grande giocatore, io ho ancora avuto la fortuna di giocargli contro quando aveva 18 anni, deve ringraziare molto Carlo Mazzone che ha creduto nelle sue capacità e gli ha subito dato fiducia. Una fiducia che lui ha saputo ripagare”.