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Diario da Rio - Salvate i capelli di René HiguitaTUTTO mercato WEB
venerdì 21 giugno 2019, 13:20Sudamerica
di Tancredi Palmeri

Diario da Rio - Salvate i capelli di René Higuita

L’allarme è di quelli seri. René Higuita ha minacciato (vabbé, promesso, ma suona come una minaccia) di tagliarsi i capelli se la Colombia vincerà la Copa America (peraltro vinta incredibilmente soltanto una volta nella propria storia, nel 2001 in casa, e forse nella peggior edizione tecnicamente di sempre, visto che la scadenza biennale e le minacce dei guerriglieri portarono l’Argentina a ritirarsi e il Brasile a presentare la squadra C).
E considerando l’intelligenza che ci sta mettendo la Colombia, finora unica già qualificata e pure sicura del primo posto, allora il pericolo di vedere un René Higuita depotenziato è più che concreto. Non ce lo possiamo permettere, il mondo del calcio non può permetterselo, il mondo intero non può permetterselo.
Il problema è che finora la Colombia non è soltanto l’unica qualifica e unica a punteggio pieno, ma è anche l’unica che non si è distratta in entrambe le partite. Prendete l’Uruguay ieri con il Giappone: dopo il 4-0 con l’Ecuador, deve probabilmente aver sottovalutato il Giappone che anche ne aveva messi 4 in tasca dal Cile. Sottovalutando due particolari sostanziali: il Giappone si era comunque presentato cinque volte davanti al portiere, fallendo ogni occasione. E il ct Moriyasu ieri ne ha cambiati 7 rispetto alla prima partita. Fuori sette Under 23, dentro altri cinque Under 23 più Okazaki del Leicester e soprattutto il vecchio leone Kawashima, 36enne portiere decano della nazionale. Che non a caso è stato tra i migliori in campo.
Eppure è stato l’opposto di un assedio: Giappone due volte in vantaggio, e pure defraudato perché il primo gol dell’Uruguay su rigore dato dal Var è totalmente sballato, con penalty ottenuto perché Cavani manca il pallone e calcia la pianta del piede del difendente. Però ovvio che la Celesta anche giocando peggio fa valere la propria maggiore qualità, per questo Kawashima si distingue, pur salvato da due traverse. Una addirittura spettacolare, un incrocio dei pali a giro da 25 metri di Cavani che si coordina dopo aver addomesticato il pallone. In forma pazzesca il Matador, che anche se non segna però è devastante dalla trequarti, quasi ricordando Hernan Crespo. Chissà se riuscirà davvero ad atterrare a Madrid sponda Atletico, o alla fine Simeone si accontenterà con Llorente e Joao Felix.
Mentre per l’acquisto esotico, oltre alla coppia di esterni talentuosi del Giappone: l’autore della doppietta Miyoshi, e il numero 10 Nakajima. Entrambi con campionario di dribbling, sprint, inserimenti, fraseggi intelligenti. Uno, 22enne dello Yokohama Marinos. L’altro, 24enne del qatariota Al-Duhail. Un direttore sportivo che viaggia in Brasile per comprare un giapponese suonerebbe strano. Ma mai tanto strano come René Higuita senza capelli.