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Bonetti: "La Juventus vince anche grazie al senso di appartenenza"
Ai microfoni di Radio Bianconera, nel corso di ‘Terzo Tempo’, è intervenuto l’ex bianconero Dario Bonetti: “Sarri? Secondo me non si possono fare paragoni con Maifredi, sono periodo diverse e situazioni diverse. Oggi Sarri arriva in una Formula 1 ben collaudata, a Napoli ha fatto grandi cose e sono sicuro che si ripeterà alla Juventus. Cercherà la vittoria attraverso il controllo del gioco. Nell’anno di Maifredi alla fine del girone d’andata eravamo primi, era l’inizio di un progetto, avevamo cambiato giocatori e filosofia, di conseguenza abbiamo avuto le nostre difficoltà. Ma tornando a oggi, Sarri è un grande allenatore, sono contento che la Juventus abbia scelto un allenatore molto importante sul piano tecnico”.
Su Dybala: “secondo me troverà molto spazio. Quest’anno è stato snaturato e ha avuto meno opportunità di far vedere il talento che ha”.
Su De Ligt: “La dirigenza sta facendo un grande lavoro, tutti gli anni immettono talenti importanti cercando di migliorare il gruppo. È un giocatore importante e secondo me se lo prendono vanno sul sicuro”.
Su Sarri vittorioso in Europa League: “Sicuramente le vittorie danno prestigio, un Sarri con la Coppa Uefa è sicuramente un valore aggiunto, mentre se avesse perso in finale gli scettici avrebbero alzato un po’ più la voce. Ma la Juve ascolta poco gli scetticismi, anche perché se penso agli allenatori che ci sono in giro non ne vedo molti che potevano prendere il posto di Sarri”.
Sull’Under 21: “Difficile dire cos’ha avuto in più la Romania, ma quello che mi ha colpito è che hanno tanto talento. Poi si perdono un po’ perché il campionato lì non è di altissimo livello. L’Italia ha sbagliato tanti gol e quando non segni è un problema”.
Sull’incontro Sarri-CR7: “L’ho sempre visto fare per i grandi giocatori, non è una novità per me. Penso sia una scelta intelligente. La Juve vince anche grazie allo spirito e al senso di appartenenza. Bisogna essere coscienti che è una grande società, i calciatori si sentono considerati e stimati e così rendono al massimo”.
Il ricordo più bello delle sue stagioni in bianconero? “Sicuramente aver avuto un grande allenatore come Zoff. Quello è stato l’anno in cui abbiamo perso Scirea, quindi quando penso alla Juve in quel periodo non penso alle vittorie, mi vengono in mente due cose: la perdita di Scirea e l’incontro con una persona straordinaria come Zoff che ha saputo tirare fuori il meglio da tutti noi. Giocavamo per lui e davamo sempre il massimo, ci ha conquistati con l’esempio e l’atteggiamento”.
Su Dybala: “secondo me troverà molto spazio. Quest’anno è stato snaturato e ha avuto meno opportunità di far vedere il talento che ha”.
Su De Ligt: “La dirigenza sta facendo un grande lavoro, tutti gli anni immettono talenti importanti cercando di migliorare il gruppo. È un giocatore importante e secondo me se lo prendono vanno sul sicuro”.
Su Sarri vittorioso in Europa League: “Sicuramente le vittorie danno prestigio, un Sarri con la Coppa Uefa è sicuramente un valore aggiunto, mentre se avesse perso in finale gli scettici avrebbero alzato un po’ più la voce. Ma la Juve ascolta poco gli scetticismi, anche perché se penso agli allenatori che ci sono in giro non ne vedo molti che potevano prendere il posto di Sarri”.
Sull’Under 21: “Difficile dire cos’ha avuto in più la Romania, ma quello che mi ha colpito è che hanno tanto talento. Poi si perdono un po’ perché il campionato lì non è di altissimo livello. L’Italia ha sbagliato tanti gol e quando non segni è un problema”.
Sull’incontro Sarri-CR7: “L’ho sempre visto fare per i grandi giocatori, non è una novità per me. Penso sia una scelta intelligente. La Juve vince anche grazie allo spirito e al senso di appartenenza. Bisogna essere coscienti che è una grande società, i calciatori si sentono considerati e stimati e così rendono al massimo”.
Il ricordo più bello delle sue stagioni in bianconero? “Sicuramente aver avuto un grande allenatore come Zoff. Quello è stato l’anno in cui abbiamo perso Scirea, quindi quando penso alla Juve in quel periodo non penso alle vittorie, mi vengono in mente due cose: la perdita di Scirea e l’incontro con una persona straordinaria come Zoff che ha saputo tirare fuori il meglio da tutti noi. Giocavamo per lui e davamo sempre il massimo, ci ha conquistati con l’esempio e l’atteggiamento”.
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