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LIVE TMW - Italia, Orsolini: "Miha? Vorrei consigli e una parola di sostegno"
12.25 - Fra poco, nel centro tecnico di Coverciano, parlerà Riccardo Orsolini, con Gaetano Castrovilli e Andrea Cistana.
Inizia la conferenza stampa. "Per me è un'opportunità incredibile, cercherò di coglierla al meglio. Per noi, per me, per i ragazzi nuovi... è un banco di prova importante, conosciamo la Nazionale, è una occasione per farci vedere dal mister e dai compagni. Speriamo di sfruttarla, che sia la prima di tante. Ci hanno fatto cantare dei pezzi che abbiamo scelto prima, eravamo un po' tesi, è stato un po' imbarazzante all'inizio e poi ci siamo sciolti, è stato divertente, ho cantato 50 special di Cremonini".
C'è un episodio che ha fatto scattare la molla?
"Mi ricollego a quello che ha detto Cistana, è un lavoro che sto portando avanti già dall'anno scorso, devo molto a Mihajlovic. È una situazione particolare, anche per le vicende del mister a livello di salute, nelle ultime due settimane e mezzo non l'ho sentito per niente, sta affrontando un percorso di riabilitazione importante. Mi dispiace, avrei voluto consigli e una parola di sostegno. Appena tornerò a Bologna gli vorrò raccontare tutto quello che accade in questo momento".
Crede in una convocazione all'Europeo.
"Sarebbe ipocrita dire di no, poi credo che anche i compagni ci sperino. Non dev'essere una ossessione, ma ora che ci siamo possiamo affacciarci a questa realtà".
Cosa ha portato l'esperienza in categorie minori?
"Quando ho giocato in B avevo 19 anni, ero molto giovane, era un esordio per il calcio dei grandi. Sono sicuro e consapevole che una esperienza del genere possa aiutare tutti noi a crescere. Mi ricordo molto il Mondiale del 2006, un'emozione incredibile, ma come giocatore mi piaceva molto Bruno Conti, pur non vivendolo in prima persona".
In Serie A è difficile vedere nuovi giovani.
"Negli ultimi anni il calcio italiano è cambiato parecchio, prima si faceva fatica a far debuttare un giovane. Ora ci sono meno problemi. È un aspetto positivo, dopo le delusioni della mancata qualificazione Mondiale, c'è stato uno scossone che ha fatto riscoprire il valore dei giovani".
Cosa si aspettava dalla Nazionale?
"Questo è un gruppo straordinario, l'ho notato appena ho varcato i cancelli di Coverciano. Ti fanno sentire a tuo agio, personalmente all'inizio c'era timore non conoscendo tutti personalmente, ero titubante. Mi han fatto sentire parte integrante del gruppo. A livello di gioco penso sia una squadra che gioca molto bene, ha dei principi simili a quelli del Bologna, per me può essere un piccolo vantaggio. L'Europeo dell'anno scorso mi è servito per capire come si sta a livello internazionale, sebbene quell'esperienza non è andata come ci aspettavamo. Giocare in casa è una spinta in più, ma può essere un'arma a doppio taglio. Bisogna essere bravi a rimanere concentrati".
Finisce la conferenza stampa.
Inizia la conferenza stampa. "Per me è un'opportunità incredibile, cercherò di coglierla al meglio. Per noi, per me, per i ragazzi nuovi... è un banco di prova importante, conosciamo la Nazionale, è una occasione per farci vedere dal mister e dai compagni. Speriamo di sfruttarla, che sia la prima di tante. Ci hanno fatto cantare dei pezzi che abbiamo scelto prima, eravamo un po' tesi, è stato un po' imbarazzante all'inizio e poi ci siamo sciolti, è stato divertente, ho cantato 50 special di Cremonini".
C'è un episodio che ha fatto scattare la molla?
"Mi ricollego a quello che ha detto Cistana, è un lavoro che sto portando avanti già dall'anno scorso, devo molto a Mihajlovic. È una situazione particolare, anche per le vicende del mister a livello di salute, nelle ultime due settimane e mezzo non l'ho sentito per niente, sta affrontando un percorso di riabilitazione importante. Mi dispiace, avrei voluto consigli e una parola di sostegno. Appena tornerò a Bologna gli vorrò raccontare tutto quello che accade in questo momento".
Crede in una convocazione all'Europeo.
"Sarebbe ipocrita dire di no, poi credo che anche i compagni ci sperino. Non dev'essere una ossessione, ma ora che ci siamo possiamo affacciarci a questa realtà".
Cosa ha portato l'esperienza in categorie minori?
"Quando ho giocato in B avevo 19 anni, ero molto giovane, era un esordio per il calcio dei grandi. Sono sicuro e consapevole che una esperienza del genere possa aiutare tutti noi a crescere. Mi ricordo molto il Mondiale del 2006, un'emozione incredibile, ma come giocatore mi piaceva molto Bruno Conti, pur non vivendolo in prima persona".
In Serie A è difficile vedere nuovi giovani.
"Negli ultimi anni il calcio italiano è cambiato parecchio, prima si faceva fatica a far debuttare un giovane. Ora ci sono meno problemi. È un aspetto positivo, dopo le delusioni della mancata qualificazione Mondiale, c'è stato uno scossone che ha fatto riscoprire il valore dei giovani".
Cosa si aspettava dalla Nazionale?
"Questo è un gruppo straordinario, l'ho notato appena ho varcato i cancelli di Coverciano. Ti fanno sentire a tuo agio, personalmente all'inizio c'era timore non conoscendo tutti personalmente, ero titubante. Mi han fatto sentire parte integrante del gruppo. A livello di gioco penso sia una squadra che gioca molto bene, ha dei principi simili a quelli del Bologna, per me può essere un piccolo vantaggio. L'Europeo dell'anno scorso mi è servito per capire come si sta a livello internazionale, sebbene quell'esperienza non è andata come ci aspettavamo. Giocare in casa è una spinta in più, ma può essere un'arma a doppio taglio. Bisogna essere bravi a rimanere concentrati".
Finisce la conferenza stampa.
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