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Juve, Sarri eguaglia Lippi e Capello. In Champions il difficile viene ora
Bottino pieno, o quasi. Cosa chiedere di più? La prima Champions League di Maurizio Sarri alla guida della Juventus, finora, è andata benissimo. Nella fase a gironi, i risultati sono senza precedenti in tempi recenti: 16 punti, per il bottino pieno ne mancano soltanto due. Come Lippi, come Capello: due mostri sacri. L'ex allenatore del Napoli ne ha di strada da fare, per diventarlo. Però fin qui tutto bene, con numeri che definire ottimi è dire poco, al di là della giornata di anticipo con la quale i bianconeri hanno staccato, da primi della classe, il pass per i quarti.
Che difesa! Sarrista o meno, la Juve ha nella retroguardia il suo punto di forza. Quattro gol subiti: soltanto il PSG ne ha presi meno, in queste prime sei gare della competizione più ambita d'Europa. 12 i gol fatti: si può fare di più, però non molti lo hanno fatto. Mai un tentennamento, soprattutto: il pareggio con l'Atlético è stato l'apertura della campagna europea, il 2-0 sul Bayer Leverkusen, in teoria senza alcuno stimolo ma impreziosito dalla prima vera volta dell’HDR, la degna chiusura.
Ora il Lione, ora si accende Cristiano Ronaldo? Volendo trovare un pelo nell'uovo del girone della Juventus, i due gol di CR7 non bastano di certo. L'anno scorso, però, il portoghese aveva fatto anche meno, salvo poi scatenarsi, come spesso gli capita, nella fase a eliminazione diretta. Il Lione è avvisato. La Juventus pure: Lippi vinse la Champions, ma non nell'annata del girone (quasi) perfetto. E anche Capello non trionfò. Averli eguagliato, in fin dei conti, vuol dire poco o nulla. Il meglio, o il peggio, deve ancora venire.
Che difesa! Sarrista o meno, la Juve ha nella retroguardia il suo punto di forza. Quattro gol subiti: soltanto il PSG ne ha presi meno, in queste prime sei gare della competizione più ambita d'Europa. 12 i gol fatti: si può fare di più, però non molti lo hanno fatto. Mai un tentennamento, soprattutto: il pareggio con l'Atlético è stato l'apertura della campagna europea, il 2-0 sul Bayer Leverkusen, in teoria senza alcuno stimolo ma impreziosito dalla prima vera volta dell’HDR, la degna chiusura.
Ora il Lione, ora si accende Cristiano Ronaldo? Volendo trovare un pelo nell'uovo del girone della Juventus, i due gol di CR7 non bastano di certo. L'anno scorso, però, il portoghese aveva fatto anche meno, salvo poi scatenarsi, come spesso gli capita, nella fase a eliminazione diretta. Il Lione è avvisato. La Juventus pure: Lippi vinse la Champions, ma non nell'annata del girone (quasi) perfetto. E anche Capello non trionfò. Averli eguagliato, in fin dei conti, vuol dire poco o nulla. Il meglio, o il peggio, deve ancora venire.
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