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"Chiesa è cambiato". Oppure è cambiata la Fiorentina: la nuova exit strategy violaTUTTO mercato WEB
© foto di Massimiliano Vitez/Image Sport
giovedì 13 febbraio 2020, 15:30Il corsivo
di Ivan Cardia

"Chiesa è cambiato". Oppure è cambiata la Fiorentina: la nuova exit strategy viola

"Federico è cambiato grazie a Commisso e a Iachini". Federico è Chiesa, talento della Fiorentina, e le parole sono quelle del ds viola, Daniele Pradé. Che nella conferenza stampa di oggi ha dato atto del nuovo atteggiamento del proprio attaccante: un cambiamento palpabile, lontano dai musi lunghi dell'estate e di inizio campionato. Dovuto, immaginiamo, anche al fatto che Chiesa abbia perso un po' di potere contrattuale, in queste prime 23 giornate di Serie A, spesso giocate a corrente alternata. Più del mutamento nelle idee di Chiesa, più vicino a discutere di un rinnovo che nella sua testa, ad agosto, non ci sarebbe mai potuto essere, ne pesa un altro.

È cambiata la strategia della Fiorentina? "Chiesa non si vende": furono queste le prime parole di Commisso da nuovo patron viola. E il mantra resta, ma il riavvicinamento tra le parti potrebbe far parte di quello che è sempre stato un progetto ipotizzato da più osservatori. Restare a Firenze in estate, rinnovare, poi dirsi addio dopo l'Europeo. Il quattordicesimo posto sin qui raggiunto difficilmente può essere un fattore chiave per convincere Chiesa a restare più a lungo di così. E in tal senso vanno anche altre dichiarazioni recenti, quelle dello stesso Commisso: "Se sarà fortemente intenzionato ad andare via, si potrà accontentare". C'è tutto un mondo di differenza, tra queste parole e la netta chiusura di agosto 2019.


L'exit strategy. Dicevamo: è cambiato Chiesa, è cambiata l'idea della Fiorentina. Il rinnovo ora è molto più semplice, perché la complicità di cui ha parlato Pradè sembra potersi trasformare in sintonia anche sul fronte della successiva separazione. Il nuovo accordo, da questo punto di vista, avrebbe un valore doppio: in primis certificherebbe il riavvicinamento tra le parti, e la disponibilità, in ogni caso, ad andare avanti. Non si firma soltanto per andare via. Un contratto con scadenza più lontana e ingaggio quasi raddoppiato, oltre a rinnovate garanzie sul piano tecnico e delle ambizioni significherebbe quindi che, in assenza di offerte convincenti (60 milioni?), Chiesa potrebbe anche restare a Firenze. Ma si firma anche per andare via. Arrivare alle trattative estive con un contratto appena siglato, infatti, rinforzerebbe sia la Fiorentina che Chiesa anche in quest'ottica. A prescindere dagli interlocutori: se saranno ancora Inter e soprattutto Juventus, grandi pretendenti fino a sei mesi fa, è tutto un altro discorso.