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Sylvinho: "Ritorno Juve-Lione? Depay può aiutare l'OL. Dal Brasile consiglio Matheus Henrique"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 31 maggio 2020, 19:45Serie A
di Dimitri Conti

Sylvinho: "Ritorno Juve-Lione? Depay può aiutare l'OL. Dal Brasile consiglio Matheus Henrique"

L'ex difensore Sylvinho, che come ultima esperienza ha il periodo da allenatore a Lione ed in precedenza è stato collaboratore tecnico di Mancini all'Inter, ha parlato a Sky Sport: "Ho tanta voglia di tornare, da appassionato del calcio rimanere fuori non è mica facile. Io e Mancini abbiamo due caratteri diversi, anche se siamo due buoni. Lui è aggressivo, un vincente, sa andare avanti: ogni tanto ha bisogno di calmarsi, di stare tranquillo, e io facevo questo, intermediavo anche con i giocatori. Lavorare con lui è veramente facile".

Quale allenatore l'ha segnato di più nella sua carriera?
"Un po' tutti, dico che sono un fortunato del calcio, ho giocato in squadre importanti, con il Barcellona ho fatto una finale di Champions... Rijkard è stato un gran gestore, Wenger eccezionale, sa come trattare spogliatoio e società. Mancini sa formare una squadra e prendere calciatori forti... Ho lavorato anche con Guardiola: fuoriclasse, molto intelligente. Io da allenatore cerco di essere me stesso, ho imparato da questi ma mantengo la mia essenza".

L'ha sorpresa la chiamata di Mancini?
"No, nel 2010 ho smesso al Manchester City, e da lì è iniziato un rapporto aperto. Vedeva in me uno cui piaceva tantissimo il campo: mi ha fatto un colloquio per rimanere lì con lui, ma ancora non era il momento giusto. Dopo tre anni poi è tornato all'Inter e mi ha chiamato: mi ha fatto molto felice, e ho preso una scelta giusta e bellissima, dopo due-tre anni che ero in Brasile. Allenatori come lui ti trasmettono tanto, stare ogni giorno a fianco a certe persone ti fa capire quanta esperienza abbiano, ed impari".

Quale club italiano vede adatto al suo stile?
"Il calcio italiano negli ultimi anni è un po' cambiato, si gioca di più. Rimane la tattica e la difficoltà del campionato, però si vede anche nella Nazionale di Mancini: si difendono bene ma fanno anche un bel possesso, con giocatori tecnici. Si vede che è migliorato di recente".

Sorpreso dal lavoro di Mancini nella Nazionale?
"Tra club e Nazionale c'è un lavoro diversi, l'ho provato lavorando con il Brasile. In Italia comunque si trovano grandissimi calciatori, e Mancio è uno che ha coraggio, gli piace trovare quei giocatori che si identificano con la sua filosofia di gioco, essere felici in campo, è questo che domanda. Se uno bravo ma ha 18 anni non gli importa, lo fa giocare".

Com'è andata a Lione?
"Una palla che entra o no cambia tanto, noi viviamo di risultati e ogni domenica dobbiamo vincere per poter tranquillizzare chi è coinvolto. Un pizzico di fortuna nella vita è importantissima, poi è il tempo che mostra chi sono i grandi allenatori. Il calcio è complesso".

Che ne pensa della scelta della Francia di concludere il campionato e delle proteste dell'OL?
"Posso immaginare che non sia facile prendere certe scelte... Viviamo una situazione difficile, e mi dispiace tantissimo: chi decide l'ha fatto anche se in altre parti del mondo, come la Germania, hanno ricominciato. Questo di oggi è un calcio diverso, la Ligue 1 comunque è finita e non c'è niente da dire".


L'aveva sorpresa la vittoria del Lione contro la Juve nell'andata degli ottavi di Champions? Cosa attendersi per il ritorno?
"C'è solo da immaginare. Avevano ottenuto un buon risultato in casa, ma c'è anche il ritorno e giocare sul campo della Juve è molto difficile: sono una squadra forte con un grande allenatore. Non so se Depay sarà in grado di rientrare, se ci riuscisse potrebbe fare la differenza: è forte fisicamente e tecnicamente, ha carattere... Mi piace molto. Se fosse a posto avrebbero un gran vantaggio".

Icardi è passato al PSG. Mancini, e c'era anche lei, lo fece capitano.
"Eravamo una squadra appena rinforzata rispetto ad una rosa da settimo-ottavo posto. La scelta ricadde su di lui perché anche se era giovane aveva buona personalità, Mancini aveva visto in lui uno che poteva andare avanti con il progetto e per me ha fatto bene. Allora era giovane, ed era già veramente forte. In più c'era il fatto che parlasse spagnolo, e nella nostra rosa lo parlavano in tanti. Nel 2014 ricordo che Mancio lo lasciò anche tre-quattro volte di fila in panchina, ma ho un ricordo buono di Icardi".

Le sembra corretta la scelta di andare al PSG?
"Non saprei, sono questioni personali ed è una sua scelta. Spero che possa essere felice, da appassionato di calcio siamo contenti se un giocatore forte si trova bene".

Cosa pensa che ne sarà di Lautaro Martinez?
"Si tratta di un calciatore forte, che sta facendo molto bene: segna, ma è completo anche nel lavoro lontano dall'area. Non mi sembra che abbia una grande struttura, ma sa mettersi a dare noia tra i centrali. Tecnicamente è buono, per me quelli come lui possono giocare in ogni squadra al mondo, potrebbe fare bene anche al Barcellona".

La miglior partita della sua carriera è stata l'ultima al Barcellona (finale di Champions vinta, ndr)?
"Sicuramente mi è rimasta nel cuore. Avevo già 36 anni, una serata perfetta".

Chi consiglia dal Brasile?
"Mi piace molto Matheus Henrique, centrocampista del Gremio. Ma ci sono tanti 17-18enni molto forti".