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Matteini: "Il calcio è il passato. Ora vendo cannabis light"
Davide Matteini ha lasciato il calcio da diversi anni dopo aver militato in tutte le categorie professionistiche. È tornato nella sua Livorno, dove ha aperto una tabaccheria e ci racconta come la sua vita sia cambiata. In esclusiva per Tuttomercatoweb:
Davide Matteini, hai cambiato completamente vita
"Sì, da quattro anni ho una tabaccheria. Del resto quando finisci di giocare, se sei un calciatore e non resti nell'ambiente devi inventarti qualcosa. Ho pensato che la tabaccheria fosse la soluzione migliore, essendo un'attività sicura dove non è necessaria una laurea".
Il calcio ormai è un ricordo
"A me sarebbe piaciuto allenare, ho anche il patentino. Ma non è semplice rimanere nel mondo del calcio. O fai una carriera importante o devi leccare il culo a qualcuno. Il calcio mi ha dato tanto, mi ha fatto guadagnare tanti soldi e conoscere persone importanti e questo non posso rinnegarlo. Ho vissuto bei momenti, condanno semmai come viene vissuto, lo sporco che c'è dietro, quel che non si vede e che invece c'è e ci sarà sempre".
Nella tua tabaccheria c'è la possibilità di acquistare cannabis light
"È legale venderla ma come collezionismo. Ci sono anche gli alimenti, come la tisana di canapa, il pesto alla genovese con i semi di canapa, i biscotti, gli oli, tanti prodotti. È un mercato che sta crescendo".
Non in tutte le tabaccherie si trova
"Io ho iniziato piano piano per caso. Alla fine mi sono appassionato ed è diventato un crescendo".
Pensi di aprire un coffee-shop? Ovviamente non in Italia...
"Qui siamo indietro, pensa che c'è pure a San Marino. Evidentemente al Governo non conviene aprire i coffee shop. Per me la cannabis andrebbe legalizzata. Si usa anche per curare i malati, ti fa stare bene. Ovvio che non ne devi abusare e che devi fumarla nei posti giusti. Legalizzandola ci guadagnerebbe lo Stato togliendola dalle organizzazioni criminali. È chiaro invece che per le altre droghe sono contrario".
Davide Matteini, hai cambiato completamente vita
"Sì, da quattro anni ho una tabaccheria. Del resto quando finisci di giocare, se sei un calciatore e non resti nell'ambiente devi inventarti qualcosa. Ho pensato che la tabaccheria fosse la soluzione migliore, essendo un'attività sicura dove non è necessaria una laurea".
Il calcio ormai è un ricordo
"A me sarebbe piaciuto allenare, ho anche il patentino. Ma non è semplice rimanere nel mondo del calcio. O fai una carriera importante o devi leccare il culo a qualcuno. Il calcio mi ha dato tanto, mi ha fatto guadagnare tanti soldi e conoscere persone importanti e questo non posso rinnegarlo. Ho vissuto bei momenti, condanno semmai come viene vissuto, lo sporco che c'è dietro, quel che non si vede e che invece c'è e ci sarà sempre".
Nella tua tabaccheria c'è la possibilità di acquistare cannabis light
"È legale venderla ma come collezionismo. Ci sono anche gli alimenti, come la tisana di canapa, il pesto alla genovese con i semi di canapa, i biscotti, gli oli, tanti prodotti. È un mercato che sta crescendo".
Non in tutte le tabaccherie si trova
"Io ho iniziato piano piano per caso. Alla fine mi sono appassionato ed è diventato un crescendo".
Pensi di aprire un coffee-shop? Ovviamente non in Italia...
"Qui siamo indietro, pensa che c'è pure a San Marino. Evidentemente al Governo non conviene aprire i coffee shop. Per me la cannabis andrebbe legalizzata. Si usa anche per curare i malati, ti fa stare bene. Ovvio che non ne devi abusare e che devi fumarla nei posti giusti. Legalizzandola ci guadagnerebbe lo Stato togliendola dalle organizzazioni criminali. È chiaro invece che per le altre droghe sono contrario".
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