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La "bellissima sorpresa" di Gravina era il professionismo. Ora la Road Map per il 2023
Ci si aspettava un passo deciso verso il professionismo femminile e così è stato. Nel Consiglio Federale di ieri infatti si è deciso che nei prossimi due anni si lavorerà con un progetto graduale, di cui ancora non si conoscono i dettagli, al riconoscimento del professionismo a partire dalla stagione 2022/23. “Un passaggio divenuto ormai improcrastinabile sul tema della pari dignità, garantendo al tempo stesso un periodo adeguato per preparare il sistema”, si legge nel comunicato della FIGC che ha così accontentato da un lato le istanze delle calciatrici che chiedono maggiori tutele e la possibilità di vivere di questo mestiere e garantirsi anche un futuro e dall’altro quelle delle società, soprattutto quelle minori, che avranno così il tempo di passare da una realtà dilettantistica a una professionistica senza essere costrette a un salto nel buio o a affrettare troppo i tempi rischiando ripercussioni. La FIGC ha messo così un altro tassello nel percorso iniziato lo scorso anno sull’onda emotiva del Mondiale francese dando seguito alle promesse e non facendo sentire solo il movimento femminile che ora può guardare avanti con maggior ottimismo in attesa delle linee guida, della Road Map – che dovranno essere elaborate assieme al Governo – per proseguire verso il professionismo per tutte. Era questa la “bellissima sorpresa” che Gravina aveva annunciato nelle scorse settimane, una sorpresa che ha rivitalizzato un mondo che era rimasto scottato dallo stop definitivo del campionato di calcio. O
Si ripartirà ora il 22 agosto, in modo da aiutare la ct Bertolini ad avere giocatrici pronte per le prime due sfide delle qualificazioni europee in programma a settembre, con un campionato che saluta l’Orobica e il Tavagnacco (un addio dopo 19 stagioni consecutive in massima serie) e accoglie il Napoli e il San Marino Academy e che resta a 12 squadre nonostante da più parti si spingesse per allargare il numero (portandolo a 14). Un’idea bocciata perché avrebbe rischiato di abbassare la competitività del torneo visto che ancora non ci sono le basi per avere un numero così alto di squadre davvero competitive. Ci si arriverà magari nell’arco di un anno o due, ma ora sarebbe stato un azzardo che avrebbe rischiato di produrre più difficoltà che benefici e avrebbe rischiato di rallenare un percorso di crescita del movimento.
La FIGC si è dimostrata comunque aperta ai cambi di format: la Serie B è infatti passata da 12 a 14 squadre, la Supercoppa d’Italia non si giocherà fra due squadre, ma fra le prime quattro del campionato (Juventus, Fiorentina, Milan e Roma) e la Coppa Italia sale a 26 squadere partecipanti. Piccolo modifiche, ma significative per comprendere che l’impegno non manca.
Si ripartirà ora il 22 agosto, in modo da aiutare la ct Bertolini ad avere giocatrici pronte per le prime due sfide delle qualificazioni europee in programma a settembre, con un campionato che saluta l’Orobica e il Tavagnacco (un addio dopo 19 stagioni consecutive in massima serie) e accoglie il Napoli e il San Marino Academy e che resta a 12 squadre nonostante da più parti si spingesse per allargare il numero (portandolo a 14). Un’idea bocciata perché avrebbe rischiato di abbassare la competitività del torneo visto che ancora non ci sono le basi per avere un numero così alto di squadre davvero competitive. Ci si arriverà magari nell’arco di un anno o due, ma ora sarebbe stato un azzardo che avrebbe rischiato di produrre più difficoltà che benefici e avrebbe rischiato di rallenare un percorso di crescita del movimento.
La FIGC si è dimostrata comunque aperta ai cambi di format: la Serie B è infatti passata da 12 a 14 squadre, la Supercoppa d’Italia non si giocherà fra due squadre, ma fra le prime quattro del campionato (Juventus, Fiorentina, Milan e Roma) e la Coppa Italia sale a 26 squadere partecipanti. Piccolo modifiche, ma significative per comprendere che l’impegno non manca.
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