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Da luce a ombra: la stagione difficile di Griezmann, non solo per colpa suaTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
giovedì 2 luglio 2020, 14:06Calcio estero
di Michele Pavese

Da luce a ombra: la stagione difficile di Griezmann, non solo per colpa sua

"Non è facile schierare Griezmann senza destabilizzare l'equilibrio della squadra". Non sono parole di un commentatore, ma di Quique Setien, e spiegano bene il difficile momento che sta vivendo il giocatore francese. Il recupero di Suarez e il passaggio al 4-4-2 hanno fatto precipitare Le Petit Diable nelle gerarchie del Barcellona: contro Siviglia, Celta Vigo e Atletico Madrid è entrato nella ripresa, giocando solo pochissimi minuti. Addirittura due quelli contro la sua ex squadra; un affronto vero e proprio, che ora mette il tecnico blaugrana in una situazione davvero molto complicata.

Rimpianto - Voleva giocare con Messi, ma dal peso della classe ingombrante del numero dieci è stato schiacciato, come molti altri. Un uomo solo, in panchina, a guardare in lontananza quella maglia biancorossa che lo aveva fatto diventare grande. A Madrid Griezmann era amato, e Simeone si è sentito tradito dal suo passaggio al nemico. Ecco il perché di quel laconico "senza parole" pronunciato al termine della sfida di due giorni fa. Ferito da un ragazzo che credeva di raggiungere qualsiasi traguardo solo cambiando squadra, e che invece, almeno per il momento, non è riuscito nemmeno a far breccia nel cuore dei suoi nuovi tifosi. Aveva la luna, voleva tutto il firmamento. Ma le responsabilità non sono solo sue.


Vecchiume da estirpare - Il Barcellona ammirato negli ultimi anni è una squadra molto particolare. Umorale, verrebbe quasi da dire: capace di asfaltare gli avversari, soprattutto in patria, e di disputare grandi partite in Champions League, ma allo stesso tempo di subire disfatte clamorose. Una squadra che continua a investire tanto sul mercato senza trovare la giusta quadratura e senza mai rinnovarsi seriamente. Lo dimostrano i cambi in panchina, che denotano l'assenza di un vero progetto tecnico, e l'impossibilità di trovare delle reali alternative a coloro che da anni compongono la spina dorsale. Ha cercato l'erede di Neymar, spendendo una fortuna e con pessimi risultati, restando sempre legata a un 4-3-3 che sembra superato e inadatto alle caratteristiche di molti elementi. Griezmann in primis, che ha sofferto il decentramento, il non essere più protagonista a tutto campo. Da luce a semplice ombra, anche con un sistema di gioco (il 4-4-2) che conosce meglio di tutti.