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TMW - Sekou Koita l'ennesimo crack Red Bull. Ma per l'estate le italiane pensano al colpo
Sekou Koita è una delle grandi rivelazioni del calcio internazionale. Ed è pure una delle scoperte africane della Red Bull che tra Zambia e Mali è andato a prendere lui e un'altra folta nidiata di talenti. 14 gol in Bundesliga in questa stagione, è sbarcato in Austria con la maglia del Liefering che è la succursale locale del Salisburgo. Prestito al Wolfsberger, poi dalla scorsa annata in coppia con Patson Daka agli ordini di Jesse Marsch.
Lo stop per un medicinale A fine dicembre, Mohamed Camara e Sekou Koita, sono risultati positivi a un test antidoping effettuato dall'Uefa. I due sono reduci da un periodo trascorso in ritiro, della durata di una decina di giorni, con la Nazionale del Mali, nelle file della quale hanno giocato due partite contro la Namibia, prima di essere sottoposti a un test il 22 novembre scorso, pochi giorni dopo essere tornati a Salisburgo A Camara e Koita sono state trovate tracce di un componente attivo ed essenziale di un farmaco utilizzato contro il mal di montagna, che i componenti lo staff medico maliano hanno dichiarato di avere somministrato prima della trasferta in Namibia. Il Mali ha viaggiato da Bamako (350 metri d'altezza) a Windhoek (circa 1.700 metri) per disputare una partita di qualificazione alla fase finale della Coppa d'Africa.
Ritorno a maggio: poi il mercato L'errore della federazione maliana pesa tanto sulla stagione di Koita che si è però già chiarito con il Salisburgo. L'assunzione del medicinale è stata dichiarata anche dal Mali ma questo non ha evitato lo stop. Tornerà a maggio e poi sarà tempo, probabilmente, di mercato. In Germania piace a tanti, inevitabilmente il Lipsia riflette se portarlo alla casa madre. Occhio, però. Perché, nonostante lo status da extracomunitario sia dalle nostra latitudini un ostacolo, non mancherebbero club interessati ad acquistare Koita. Che non costa ancora cifre da capogiro e che può essere uno degli affari dell'estate in Serie A.
Lo stop per un medicinale A fine dicembre, Mohamed Camara e Sekou Koita, sono risultati positivi a un test antidoping effettuato dall'Uefa. I due sono reduci da un periodo trascorso in ritiro, della durata di una decina di giorni, con la Nazionale del Mali, nelle file della quale hanno giocato due partite contro la Namibia, prima di essere sottoposti a un test il 22 novembre scorso, pochi giorni dopo essere tornati a Salisburgo A Camara e Koita sono state trovate tracce di un componente attivo ed essenziale di un farmaco utilizzato contro il mal di montagna, che i componenti lo staff medico maliano hanno dichiarato di avere somministrato prima della trasferta in Namibia. Il Mali ha viaggiato da Bamako (350 metri d'altezza) a Windhoek (circa 1.700 metri) per disputare una partita di qualificazione alla fase finale della Coppa d'Africa.
Ritorno a maggio: poi il mercato L'errore della federazione maliana pesa tanto sulla stagione di Koita che si è però già chiarito con il Salisburgo. L'assunzione del medicinale è stata dichiarata anche dal Mali ma questo non ha evitato lo stop. Tornerà a maggio e poi sarà tempo, probabilmente, di mercato. In Germania piace a tanti, inevitabilmente il Lipsia riflette se portarlo alla casa madre. Occhio, però. Perché, nonostante lo status da extracomunitario sia dalle nostra latitudini un ostacolo, non mancherebbero club interessati ad acquistare Koita. Che non costa ancora cifre da capogiro e che può essere uno degli affari dell'estate in Serie A.
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