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Chiesa e De Ligt, la risposta dei 'giovani' al condottiero Allegri
Se oggi Massimiliano Allegri non è al centro del ciclone è perché ieri, a La Spezia, nel secondo tempo s'è accesa la luce di Federico Chiesa. Con la Juventus sotto 2-1 e il Picco infuocato la rimonta dei ragazzi di Thiago Motta, è lui che va sulla bandierina del calcio d'angolo a sradicare il pallone dai piedi di Verde, a portarlo in area e poi a battere Zorc dopo un tunnel.
Chiesa ha poi guidato la Juventus nell'ultima mezz'ora, anche spostato a sinistra. Mentre De Ligt sugli sviluppi di un corner è il giocatore che ha fissato il punteggio sul definitivo 2-3. La prima vittoria dei bianconeri in questa Serie A, non la soluzione a tutti i problemi ma almeno un punto di partenza. Fissato dai giocatori che più Allegri aveva stuzzicato nel corso delle ultime conferenze stampa.
Su De Ligt, prima della sfida contro il Milan, Allegri s'era espresso così: "Ha 22 anni, è un giocatore molto bravo. Ma tutte le cose nel calcio quando le vivi con un entusiasmo che ti travolge perdi di lucidità. Quando è arrivato alla Juventus si è parlato di lui come di futuro Pallone d'Oro. Ma ci vuole calma, è arrivato alla Juventus e la maglia della Juventus pesa. Ha qualità importanti ma deve migliorare, Chiellini a 20 anni era come De Ligt, forse peggio... Poi a 27-28 anni è diventato un calciatore serio. C'è un percorso normale, per tutti, per i giocatori come per gli allenatori. Nessuno nasce imparato. Poi ci sono le eccezioni, ma ce n'è una, la normalità è un'altra. E' un giocatore giovane e bravo, ha qualità importanti e per caratteristiche può restare tanti anni alla Juve, indipendentemente dal fatto che giochi una gara in più o uno in meno".
Dopo quella partita, sempre in conferenza stampa è stato poi il turno di Federico Chiesa, 'reo' di essere entrato male in partita: “È entrato in un momento difficile della partita e avevo bisogno di lui per portare la palla nella metà campo opposta. Deve crescere e acquisire la consapevolezza che siamo alla Juventus”.
Pochi giorni dopo quelle dichiarazioni, nella gara successiva, entrambi sono scesi in campo dall'inizio. E sia Chiesa che De Ligt hanno risposto con una prestazione convincente, i migliori in campo. A conferma che oggi tra i problemi della Juve non ci sono certo loro. Anzi...
Chiesa ha poi guidato la Juventus nell'ultima mezz'ora, anche spostato a sinistra. Mentre De Ligt sugli sviluppi di un corner è il giocatore che ha fissato il punteggio sul definitivo 2-3. La prima vittoria dei bianconeri in questa Serie A, non la soluzione a tutti i problemi ma almeno un punto di partenza. Fissato dai giocatori che più Allegri aveva stuzzicato nel corso delle ultime conferenze stampa.
Su De Ligt, prima della sfida contro il Milan, Allegri s'era espresso così: "Ha 22 anni, è un giocatore molto bravo. Ma tutte le cose nel calcio quando le vivi con un entusiasmo che ti travolge perdi di lucidità. Quando è arrivato alla Juventus si è parlato di lui come di futuro Pallone d'Oro. Ma ci vuole calma, è arrivato alla Juventus e la maglia della Juventus pesa. Ha qualità importanti ma deve migliorare, Chiellini a 20 anni era come De Ligt, forse peggio... Poi a 27-28 anni è diventato un calciatore serio. C'è un percorso normale, per tutti, per i giocatori come per gli allenatori. Nessuno nasce imparato. Poi ci sono le eccezioni, ma ce n'è una, la normalità è un'altra. E' un giocatore giovane e bravo, ha qualità importanti e per caratteristiche può restare tanti anni alla Juve, indipendentemente dal fatto che giochi una gara in più o uno in meno".
Dopo quella partita, sempre in conferenza stampa è stato poi il turno di Federico Chiesa, 'reo' di essere entrato male in partita: “È entrato in un momento difficile della partita e avevo bisogno di lui per portare la palla nella metà campo opposta. Deve crescere e acquisire la consapevolezza che siamo alla Juventus”.
Pochi giorni dopo quelle dichiarazioni, nella gara successiva, entrambi sono scesi in campo dall'inizio. E sia Chiesa che De Ligt hanno risposto con una prestazione convincente, i migliori in campo. A conferma che oggi tra i problemi della Juve non ci sono certo loro. Anzi...
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