TUTTO mercato WEB
Sognando Rijkaard... Perché Laporta pensa ad Andrea Pirlo per la panchina del Barcellona
Mister Koeman ha ormai le ore contate: il big match di domani con l'Atletico Madrid sarà con ogni probabilità la sua ultima gara col Barcellona, anche se non sarà fisicamente in panchina a causa della squalifica rimediata col Cadiz. Chi erediterà il suo posto? È questa la domanda che in queste ore sta togliendo il sonno ai tifosi blaugrana, così come ai dirigenti e al presidente, a caccia di un nuovo tecnico in un periodo a dir poco delicato.
La prima scelta di Joan Laporta, come raccontatovi da TMW in queste ore, porta all'ex Juventus Andrea Pirlo, anche se la direzione sportiva e tecnica culé preferirebbe riportare a casa Xavi. Ma per quale motivo il "Maestro" bianconero è in cima ai pensieri del numero uno del Barcellona? Proviamo a spiegarlo in cinque punti principali.
Blasone da ex calciatore Sulle orme di Zinedine Zidane, che a Madrid ha fatto faville nonostante la scarsa esperienza da allenatore, Laporta vede in Pirlo il campione internazionale che tutti i calciatori del Barcellona - senatori e giovani - rispetterebbero fin dal suo ingresso nello spogliatoio. Il suo percorso in campo parla da solo e, nella mente del presidente blaugrana, Pirlo godrebbe così fin da subito della fiducia incondizionata della squadra.
Profilo alla Rijkaard Così come Frank Rijkaard, Andrea Pirlo sarebbe una scommessa personale del presidente. Laporta vede infatti nell'ex centrocampista azzurro le stesse qualità tecniche e tattiche che nel 2003 aveva riscontrato nell'olandese, proprio colui che ha posto le basi per l'epoca gloriosa firmata Guardiola, portando il Barça in una nuova fase della sua storia. A quell'epoca Rijkaard ereditò una squadra con tanti elementi della vecchia guardia, eccetto il nuovo acquisto Ronaldinho, che non vincevano un trofeo dal 1999.
Largo ai giovani Mister Pirlo, a differenza di Koeman, intriga Laporta per la sua apertura verso i giovani talenti (vi ricordate Frabotta?). Una mentalità più europea che italiana, in grado di fare potenzialmente le fortune della Masia e della prima squadra. Fra le tante critiche mosse all'attuale allenatore del Barça, d'altronde, c'è proprio quella di non aver mai scommesso su giovani talenti come Riqui Puig o Alex Collado.
Il dono di Laporta Joan Laporta sente di avere un "dono" nello scoprire gli allenatori. Per questo, nonostante la dirigenza del Barcellona sia orientata verso altri profili per il dopo-Koeman (Xavi in primis) e nonostante i report arrivati sul lavoro di Pirlo alla Juve non siano troppo positivi, il presidente non avrebbe ancora rinunciato all'idea di assumersi la totale responsabilità di questa scelta andando comunque per la sua strada.
Fattore economico Rispetto a tante altre piste, l'ingaggio di Andrea Pirlo come allenatore avrebbe infine costi moderati per il Barcellona, che a sua volta potrebbe così permettersi di salutare anzitempo Koeman. Anche la risoluzione del contratto attualmente in essere fra Pirlo e la Juve (scadenza 2022) non sarebbe un problema.
La prima scelta di Joan Laporta, come raccontatovi da TMW in queste ore, porta all'ex Juventus Andrea Pirlo, anche se la direzione sportiva e tecnica culé preferirebbe riportare a casa Xavi. Ma per quale motivo il "Maestro" bianconero è in cima ai pensieri del numero uno del Barcellona? Proviamo a spiegarlo in cinque punti principali.
Blasone da ex calciatore Sulle orme di Zinedine Zidane, che a Madrid ha fatto faville nonostante la scarsa esperienza da allenatore, Laporta vede in Pirlo il campione internazionale che tutti i calciatori del Barcellona - senatori e giovani - rispetterebbero fin dal suo ingresso nello spogliatoio. Il suo percorso in campo parla da solo e, nella mente del presidente blaugrana, Pirlo godrebbe così fin da subito della fiducia incondizionata della squadra.
Profilo alla Rijkaard Così come Frank Rijkaard, Andrea Pirlo sarebbe una scommessa personale del presidente. Laporta vede infatti nell'ex centrocampista azzurro le stesse qualità tecniche e tattiche che nel 2003 aveva riscontrato nell'olandese, proprio colui che ha posto le basi per l'epoca gloriosa firmata Guardiola, portando il Barça in una nuova fase della sua storia. A quell'epoca Rijkaard ereditò una squadra con tanti elementi della vecchia guardia, eccetto il nuovo acquisto Ronaldinho, che non vincevano un trofeo dal 1999.
Largo ai giovani Mister Pirlo, a differenza di Koeman, intriga Laporta per la sua apertura verso i giovani talenti (vi ricordate Frabotta?). Una mentalità più europea che italiana, in grado di fare potenzialmente le fortune della Masia e della prima squadra. Fra le tante critiche mosse all'attuale allenatore del Barça, d'altronde, c'è proprio quella di non aver mai scommesso su giovani talenti come Riqui Puig o Alex Collado.
Il dono di Laporta Joan Laporta sente di avere un "dono" nello scoprire gli allenatori. Per questo, nonostante la dirigenza del Barcellona sia orientata verso altri profili per il dopo-Koeman (Xavi in primis) e nonostante i report arrivati sul lavoro di Pirlo alla Juve non siano troppo positivi, il presidente non avrebbe ancora rinunciato all'idea di assumersi la totale responsabilità di questa scelta andando comunque per la sua strada.
Fattore economico Rispetto a tante altre piste, l'ingaggio di Andrea Pirlo come allenatore avrebbe infine costi moderati per il Barcellona, che a sua volta potrebbe così permettersi di salutare anzitempo Koeman. Anche la risoluzione del contratto attualmente in essere fra Pirlo e la Juve (scadenza 2022) non sarebbe un problema.
Altre notizie
Ultime dai canali
napoliCalori: "Lo Scudetto del Napoli è stata un'eccezione! Se cambi il manico cambi tutto..."
milanTMW RADIO - Braglia: "A me gli atteggiamenti di uno come Leao non piacciono"
romaVG - Problema muscolare per Lukaku, possibili esami domani
milanLIVE MN - Youth League, Porto-Milan (1-1): fine primo tempo a Nyon
perugiaTra Perugia ed Arezzo una storia lunga quasi un secolo! Che sfida domenica al Curi!
lazioMOVIOLA| Genoa - Lazio, Feliciani
salernitanaGiovanili, super derby per la Primavera. Under 16 con la Lazio
serie cPres. Picerno suona la carica: "Possiamo scrivere una pagina di storia"
Primo piano