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TMW RADIO - Sconcerti: "Donnarumma è un problema serio. A Lewandowski il Pallone d'Oro"
Ospite: Mario Sconcerti.
Sconcerti:" Il pallone d'oro solo due candidati Jorginho e Lewandoski. Il problema della Nazionale è Donnarumma. Prossimo turno decisivo per la Juve non può più perdere punti."
Maracanà con Marco Piccari, Eleonora Marini e Andrea Piervincenzi.
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Il direttore Mario Sconcerti ha parlato a Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio. Ecco gli argomenti toccati:
Donnarumma ha limiti mentali?
"Non è una cosa irreversibile, ma è chiaro che in questo momento non è un portiere tranquillo. Non so verso quali soluzioni andare, ma l'importante è che ora trovi un equilibrio. In questo momento non mi sembra un portiere affidabile".
Pallone d'Oro, inserito anche il milanista Kjaer. Che ne pensa? A chi va dato il premio?
"Il Pallone d'Oro fino ad oggi è sempre stato dato da un profilo tecnico, al giocatore che si è pensato migliore. Fallo diventare una sorta di Nobel mi sembra azzardato. Le scelte, dal punto di vista tecnico, sono limitate a due: Lewandowski e Jorginho. Il primo perché l'avrebbe vinto lo scorso anno, ma per il Covid non fu assegnato. E Jorginho per una somma di traguardi raggiunti. E' un giocatore di straordinario raccordo. Penso che possa finire al polacco".
Nazionale, quale il problema maggiore guardando ai Mondiali?
"Donnarumma, il problema centravanti non è risolvibile quindi bisogna prenderne atto. Non c'è soluzione ora o tra un anno. A meno che non scegli di metterci Zaniolo, che è chiuso negli altri ruoli. Credo che quando riusciamo a giocare bene, abbiamo un'ottima squadra. Non è la migliore, ma è di valore".
Che ne pensa di un campionato a 16 squadre con playoff?
"Non credo ci si possa tornare più. Il terrore delle società ora è retrocedere. Chi ha contratti da Serie A e retrocede rischia di fallire. L'obiettivo è una buona certezza di rimanere in Serie A. Di solito scendono quelle poco abituate a starci. Se fai un campionato a 16 rischi di mettere in difficoltà squadre che sono storicamente in A. Io credo di possa tornare a 18 con due retrocessioni".
Weekend di scontri diretti. Per quale è più decisivo?
"Per la Juve, che non è più in condizione di perdere punti. Per le sue ambizioni, per la squadra che ha, se perde punti o il Napoli se ne va via o vanno via anche Milan e Inter".
Donnarumma ha limiti mentali?
"Non è una cosa irreversibile, ma è chiaro che in questo momento non è un portiere tranquillo. Non so verso quali soluzioni andare, ma l'importante è che ora trovi un equilibrio. In questo momento non mi sembra un portiere affidabile".
Pallone d'Oro, inserito anche il milanista Kjaer. Che ne pensa? A chi va dato il premio?
"Il Pallone d'Oro fino ad oggi è sempre stato dato da un profilo tecnico, al giocatore che si è pensato migliore. Fallo diventare una sorta di Nobel mi sembra azzardato. Le scelte, dal punto di vista tecnico, sono limitate a due: Lewandowski e Jorginho. Il primo perché l'avrebbe vinto lo scorso anno, ma per il Covid non fu assegnato. E Jorginho per una somma di traguardi raggiunti. E' un giocatore di straordinario raccordo. Penso che possa finire al polacco".
Nazionale, quale il problema maggiore guardando ai Mondiali?
"Donnarumma, il problema centravanti non è risolvibile quindi bisogna prenderne atto. Non c'è soluzione ora o tra un anno. A meno che non scegli di metterci Zaniolo, che è chiuso negli altri ruoli. Credo che quando riusciamo a giocare bene, abbiamo un'ottima squadra. Non è la migliore, ma è di valore".
Che ne pensa di un campionato a 16 squadre con playoff?
"Non credo ci si possa tornare più. Il terrore delle società ora è retrocedere. Chi ha contratti da Serie A e retrocede rischia di fallire. L'obiettivo è una buona certezza di rimanere in Serie A. Di solito scendono quelle poco abituate a starci. Se fai un campionato a 16 rischi di mettere in difficoltà squadre che sono storicamente in A. Io credo di possa tornare a 18 con due retrocessioni".
Weekend di scontri diretti. Per quale è più decisivo?
"Per la Juve, che non è più in condizione di perdere punti. Per le sue ambizioni, per la squadra che ha, se perde punti o il Napoli se ne va via o vanno via anche Milan e Inter".
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