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TMW - Inter, priorità al rinnovo di Barella. Situazione complessa, la pandemia ha influito
Nicolò Barella è uno dei trenta candidati al Pallone d'Oro. Una investitura non da poco, dopo lo Scudetto con l'Inter e l'Europeo con la maglia della Nazionale azzurra. In entrambe le formazioni è una colonna portante, il motorino che nel centrocampo a tre aiuta a non cucire fra mediana e attacco. Un centrocampista box to box moderno che, negli anni, ha anche imparato a partecipare alle azioni da gol con regolarità (l'anno scorso 3 reti e 14 assist), unica pecca che poteva avere nelle prime stagioni fra Cagliari e Como.
La pandemia influisce
Nel momento di firmare con l'Inter, Barella dice sì a un quinquennale da circa 2,5 milioni a stagione, un ingaggio più basso rispetto a quanto solitamente pattuito per chi vale 45 milioni, con la promessa di rivedersi dopo qualche tempo per firmare un nuovo contratto anche in virtù delle prestazioni con il club. Poi arriva la pandemia e le difficoltà finanziarie di Suning che non permettono di tenere fede a quell'impegno. Tutte le parti in causa concordano sul fatto di andare più in là, soprattutto per non mettere in difficoltà il club.
I tre incedibili.
All'inizio della Primavera 2021, quando i contorni della pandemia si fanno più chiari anche per l'Inter, si capisce che il mercato sarà, di fatto, un autofinanziamento costante e il solo Oaktree non può aiutare. Così ci sono tre profili non trasferibili: Hakimi, Lukaku e, appunto, Barella. A posteriori si può dire che la speranza di tenere i tre tenori si è praticamente liquefatta, perché le due cessioni più importanti dell'estate sono state quelle del marocchino e del belga. Barella invece rimane, nonostante qualche grossa chiamata dall'estero, con la sensazione che si possa arrivare al più presto a un accordo per l'ingaggio.
L'incontro a Kiev.
Nei giorni scorsi c'è stato un summit fra l'agente del giocatore e Piero Ausilio. I rapporti sono ottimi, ma la situazione per Barella - anche di fronte agli ingaggi che l'Inter assicura ai propri giocatori come Calhanoglu (6 milioni annui) - ora è cambiata. Le richieste sono in linea con i top, visto il nuovo status raggiunto. Altrimenti, come per altre situazioni, il rischio è di arrivare in estate con un accordo in scadenza fra due anni. Qualora non ci dovesse essere una nuova linea sugli ingaggi, oppure una nuova proprietà come è stato paventato nelle scorse settimane, allora le big d'Europa potrebbero puntare forte su Barella. E in caso di autofinanziamento, come farebbe l'Inter a resistere?
L'intenzione è di rinnovare.
In ogni caso la sensazione è che l'accordo possa trovarsi nel corso dei prossimi mesi, probabilmente scendendo a patti per entrambe le parti. Un rinnovo importante sia come cifre che come blasone (forse la fascia da capitano?). L'idea è che ci saranno ulteriori contatti nelle prossime settimane.
La pandemia influisce
Nel momento di firmare con l'Inter, Barella dice sì a un quinquennale da circa 2,5 milioni a stagione, un ingaggio più basso rispetto a quanto solitamente pattuito per chi vale 45 milioni, con la promessa di rivedersi dopo qualche tempo per firmare un nuovo contratto anche in virtù delle prestazioni con il club. Poi arriva la pandemia e le difficoltà finanziarie di Suning che non permettono di tenere fede a quell'impegno. Tutte le parti in causa concordano sul fatto di andare più in là, soprattutto per non mettere in difficoltà il club.
I tre incedibili.
All'inizio della Primavera 2021, quando i contorni della pandemia si fanno più chiari anche per l'Inter, si capisce che il mercato sarà, di fatto, un autofinanziamento costante e il solo Oaktree non può aiutare. Così ci sono tre profili non trasferibili: Hakimi, Lukaku e, appunto, Barella. A posteriori si può dire che la speranza di tenere i tre tenori si è praticamente liquefatta, perché le due cessioni più importanti dell'estate sono state quelle del marocchino e del belga. Barella invece rimane, nonostante qualche grossa chiamata dall'estero, con la sensazione che si possa arrivare al più presto a un accordo per l'ingaggio.
L'incontro a Kiev.
Nei giorni scorsi c'è stato un summit fra l'agente del giocatore e Piero Ausilio. I rapporti sono ottimi, ma la situazione per Barella - anche di fronte agli ingaggi che l'Inter assicura ai propri giocatori come Calhanoglu (6 milioni annui) - ora è cambiata. Le richieste sono in linea con i top, visto il nuovo status raggiunto. Altrimenti, come per altre situazioni, il rischio è di arrivare in estate con un accordo in scadenza fra due anni. Qualora non ci dovesse essere una nuova linea sugli ingaggi, oppure una nuova proprietà come è stato paventato nelle scorse settimane, allora le big d'Europa potrebbero puntare forte su Barella. E in caso di autofinanziamento, come farebbe l'Inter a resistere?
L'intenzione è di rinnovare.
In ogni caso la sensazione è che l'accordo possa trovarsi nel corso dei prossimi mesi, probabilmente scendendo a patti per entrambe le parti. Un rinnovo importante sia come cifre che come blasone (forse la fascia da capitano?). L'idea è che ci saranno ulteriori contatti nelle prossime settimane.
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