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ESCLUSIVA TMW - Tomasson: "Lascio Malmö da vincente per una nuova sfida. L'Italia sarebbe un sogno"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
martedì 4 gennaio 2022, 20:27Serie A
di Gaetano Mocciaro
esclusiva

Tomasson: "Lascio Malmö da vincente per una nuova sfida. L'Italia sarebbe un sogno"

Con Juventus-Malmö dello scorso 8 dicembre si è chiusa l'avventura di Jon Dahl Tomasson sulla panchina degli svedesi. Una parentesi felice, quella dell'ex attaccante del Milan, che ha condotto la squadra a vincere 2 campionati in altrettante stagioni. Con la ciliegina della partecipazione alla Champions League, permettendo al MFF di sedere al tavolo delle grandi dopo 6 anni. Lascia da vincente e ora guarda alle sfide future in un nuovo paese. Ai microfoni di Tuttomercatoweb spiega la sua scelta e i suoi obiettivi:

Jon Dahl Tomasson, perché ha lasciato Malmö dopo 2 campionati vinti consecutivamente?
“È stata davvero una scelta difficile per me. Avrei potuto scegliere di restare e probabilmente vincere il terzo campionato consecutivo. Sono abbastanza fiducioso che avremmo vinto di nuovo il titolo, perché eravamo in costante crescita e stavamo costruendo una squadra che sarebbe solo diventata più forte. Ma come giocatore e ora come allenatore sono sempre stato guidato dall'ambizione, ho sempre lavorato sodo e inseguito i miei sogni, e ora ho voglia di mettermi alla prova in un altro lavoro. Per questo ho scelto di lasciare al top avendo appena vinto il titolo. Nel mio lavoro di allenatore, la norma è essere esonerato a un certo punto, ed è stato bello prendere la decisione da solo e lasciare da vincente”.

Sono arrivate offerte da altri club?
“Sì, ho avuto contatti e ricevuto offerte interessanti da club più grandi del Malmö in campionati più grandi, ma non ho ancora deciso. Ovviamente non posso rivelare i nomi dei club, devo essere discreto”.

I campionati top sono nel pieno della stagione. Entrerebbe pertanto in corsa?
“Ad essere onesto, forse sceglierò di aspettare. In un mondo perfetto forse preferirei davvero aspettare l'estate per accettare il prossimo lavoro, perché passare qualche mese a ricaricare le batterie e studiare sarebbe fantastico. Ma a volte le cose vanno veloci nel calcio, quindi non sai mai cosa accadrà. Ho delle decisioni da prendere".


Da ex giocatore del Milan come vedrebbe una soluzione italiana?
“Chiaramente sarebbe meraviglioso tornare in Italia dove trascorro anni così fantastici. L'Italia è uno dei più grandi paesi calcistici del mondo, quindi qualsiasi allenatore con grandi ambizioni adorerebbe questa sfida. Il calcio italiano è cresciuto molto e la Serie A è uno dei campionati in cui prendo ispirazione grazie a squadre che giocano un calcio moderno e dinamico con lo stesso stile che preferisco da allenatore”.

L'Italia in un certo senso ha chiuso la sua avventura in Svezia, dato che contro la Juventus è stata l'ultima partita alla guida del Malmö
“È ironico che la mia ultima partita con il Malmö sia stata in Italia, dove io stesso ho trascorso anni fantastici nel calcio, contro la Juve che ha fatto così bene e ha vinto il girone. Purtroppo siamo arrivati alla partita che avevamo già perso ogni possibilità di arrivare terzi, peraltro nello scontro diretto contro lo Zenit per una decisione VAR molto strana, un rigore contro di noi nell'ultimo minuto di gioco. Sono ancora frustrato per quella decisione, perché ha messo fine al nostro sogno: creare scalpore e fare risultato a Torino per andare in Europa League. Sarebbe stato il modo perfetto per concludere una stagione storica per noi e per me".

Tracciando un bilancio, cosa le ha lasciato l'esperienza svedese?
"Posso solo sentirmi felice e orgoglioso dopo due stagioni in questo grande club, vincendo 2 titoli, e accedendo alla fase a gironi in Champions League dopo aver eliminato Rangers e Ludogorets. Per un club di un piccolo paese è una grande impresa. Quando il Malmö mi ha voluto due anni fa, e stavo lavorando con la nazionale danese, il mio compito era quello di far crescere la squadra, i giocatori e il club portandoli in una direzione più internazionale, oltre a vincere il campionato. Siamo cresciuti molto, siamo stati campioni per due anni di fila e stavamo costruendo un futuro forte per il club con i soldi della Champions League, quindi ho lasciato Malmö come un allenatore felice. È stato un bellissimo addio".