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La Juve resta in equilibrio fino al 120º. Poi Alex Sandro regala la Supercoppa all’InterTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 13 gennaio 2022, 06:45Serie A
di Simone Dinoi

La Juve resta in equilibrio fino al 120º. Poi Alex Sandro regala la Supercoppa all’Inter

Qualunque sia il risultato della Supercoppa, non deve influenzare il nostro percorso di crescita”, questa la vigilia di Massimiliano Allegri sulla sfida all’Inter e su quelli che sarebbero potuti essere gli strascichi. Ecco, di certo il modo in cui la gara di San Siro ha mostrato il suo epilogo è tra i più inattesi. 120 minuti di equilibrio, quantomeno nel risultato, nonostante le tantissime assenze juventine e i calci di rigore a un secondo di distanza. Poi però Alex Sandro, uno dei giocatori più “esperti” (citando proprio il tecnico livornese), col palmares più fornito, gestisce l’ultimo possesso con un colpo di petto insensato all’interno dell’area di rigore. Crollano i progetti, cadono i sogni di gloria.

La Juve soffre, ma trova un guizzo. Poi De Sciglio rovina tutto.
L’aggressione dell’Inter sin dai primi minuti era attesa, la sofferenza prolungata per così tanto tempo forse no. I nerazzurri partono fortissimo e Madama prova a metterci una pezza rattoppando qualche buco di troppo sparso per l’area di rigore. Difficoltà alle quali la squadra di Allegri riesce a resistere per poi, in maniera anche rocambolesca, spostare l’inerzia della gara dalla sua parte. Kulusevski difende con fisicità e tecnica il pallone sulla trequarti, Morata fa sua successivamente la sfera e serve perfettamente all’interno dell’area di rigore l’inserimento di McKennie che con una zuccata porta in vantaggio i bianconeri. Il gol regala qualche minuto di entusiasmo, e di coraggio, ma poco dopo l’Inter riprende in mano il pallino del gioco. È una brutta gestione di De Sciglio però a rovinare i piani della prima frazione: l’esterno entra in ritardo su Dzeko in piena area di rigore e Lautaro fa 1-1. In parità sì ma con tanta, tantissima fatica, anche nel proteggere la propria area di rigore e non solo nel rendersi pericolosi a livello offensivo.


Meno timore, calano le energie e la sofferenza della Juve scende. Ma la follia di Alex Sandro fa crollare il castello.
I quindici minuti dell’intervallo sono manna dal cielo per la Juve che riesce a riorganizzarsi comprendendo come intercettare, o quantomeno rendere più sterile, la manovra dell’Inter. Così Bernardeschi ha due occasioni per riportare avanti i suoi ma le spreca e i nerazzurri sono realmente pericolosi solo con un colpo di testa ravvicinato di Dumfries parato da Perin. La partita pensata inizia a concretizzarsi, magari una giocata di qualche cambio offensivo (Dybala e Kean non incidono) per strappare la coppa nei tempi supplementari, magari i calci di rigore. Che sono a un passo, fino alla follia di Alex Sandro al minuto numero 120. Uno stop di petto inconcepibile, inspiegabile, in piena area di rigore: Sanchez ringrazia e firma il gol vittoria. Ancora un errore di Alex Sandro, l’ennesimo. Questa volta costa un trofeo e deve portare a delle riflessioni, ulteriori.