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TMW RADIO - Pieri: “Danilo farà giurisprudenza all'IFAB. VAR? Si perde il senso del campo”TUTTO mercato WEB
venerdì 18 novembre 2022, 07:31Serie A
di Redazione TMW

TMW RADIO - Pieri: “Danilo farà giurisprudenza all'IFAB. VAR? Si perde il senso del campo”

Piazza Affari con Cristiano Cesarini e Lucio Marinucci - Ospite: Tiziano Pieri
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Durante la serata di TMW Radio, all’interno di “Piazza Affari”, con Cristiano Cesarini e Lucio Marinucci in conduzione, è intervenuto l’ex arbitro Tiziano Pieri.

L’IFAB ogni anno propone delle modifiche al regolamento. In merito al caso di Danilo in Juventus-Inter si può parlare di un “caso limite”?
“In una settimana Danilo ci ha messo di fronte due casi molto difficili. In Juventus-Inter de Vrij trattiene il braccio di Danilo e il brasiliano diventa vittima. Il Var è intervenuto perché la regola dice che non si può segnare un gol di mano.
Con l’esperienza di oggi, ti direi che io avrei mandato l’arbitro al monitor. Sette giorni dopo c’è un altro caso limite, perché Danilo si oppone inizialmente con la gamba sinistra e il braccio largo. La deviazione di Davidowicz - verso il centrocampo e non verso la porta - è andata verso il braccio. Non mi sarei stupito se - per la platealità - avessero fischiato il penalty all’Hellas.
Se paragoniamo al caso di Smalling in Juventus-Roma, poi, dobbiamo dire che quello non è mai calcio di rigore in quanto il difensore inglese ha la mano davanti al volto. Tutti questi casi limite sono stati segnalati come “casi da giurisprudenza” all’IFAB. Attendiamo la loro risposta, in quanto la chiarezza è necessaria per far sì che gli addetti ai lavori decidano bene. Il fuorigioco è automatico e dà giustizia; forse nelle tempistiche siamo ancora un po’ “lunghi”, ma sicuramente c’è oggettività.
Dobbiamo andare sempre più vicini al concetto di Goal Line Technology, dato che anche l’istituto del “chiaro ed evidente errore” è molto soggettivo”.

Perché non si uniforma il tutto permettendo di ascoltare i dialoghi tra Var e arbitro?
“Per trasparenza dovrebbero essere ascoltate pubblicamente. Rocchi, in molti casi, li sta facendo ascoltare. Chi pensava che il Var da solo avrebbe risolto i problemi regalando serenità era completamente fuori strada. Se prima c’era la scusante dell’arbitro che poteva sbagliare, gli errori attuali portati dal Var portano alla domanda che tutti i tifosi si fanno, vale a dire <>”.

Come mai non includere nei protocolli anche il calcio d’angolo al VAR? In fondo ci vorrebbero giusto 3 secondi
“Tutto giusto, ma dato che non è previsto il Var nemmeno sulla seconda ammonizione, diciamo che ci sarebbero tanti passi avanti da fare sul protocollo. Per filosofia mia sarei contro l’estensione del Var sui chiari ed evidenti errori sulle ammonizioni. Il caso Milinkovic-Savic con Manganiello fu riferito a un errore di comprensione del gioco, dato che il serbo era in possesso di palla. Quando il giallo è stato dato, poi non può essere tolto. Sulla seconda ammonizione l’impatto è diverso e se ne potrebbe parlare. Mettere anche i corner renderebbe tutto un po’ stile Playstation…”.

Oggettivizzare e meccanizzare il calcio va verso il concetto di PlayStation, però…
“La Lega Calcio sta vendendo un prodotto agli appassionati imbarazzante sotto il profilo del tempo effettivo. Ho fatto un’analisi in Rai: per ogni gol si perde in media un minuto e mezzo. Stesso dicasi per le punizioni del limite. Per una barella in campo quattro minuti. C’è un problema di oggettivizzazione del tempo effettivo. Dobbiamo fare più recupero quando le gare sono spezzettate come le nostre. Ci sono delle partite da 43’ totali di tempo effettivo e ciò è imbarazzante”.


È un problema se le gare dovessero durare 10’/15’ in più con ampio recupero?
“Il problema è opposto. Si stanno tutti disamorando di questo sport, che è diventato pieno di tempi morti”.

Lo spezzettamento delle gare è un fattore che ci penalizza rispetto agli altri?
“È un problema di malcostume riferito ai giocatori, che enfatizzano ogni contatto, restando troppi minuti a terra. Quello che sta provando a fare Rocchi adesso è rendere più fluido il tempo di gioco”.

Che ne pensi dei capannelli di giocatori intorno all’arbitro al VAR?
“Tornando al Var io metterei il “Challenge”, come nella Pallavolo. C’è un limite di chiamate per tempo. Se viene usato correttamente ok, sennò viene bruciato”.

Perché non estendere la Goal Line Technology a tutte le linee di confine del calcio?
“Potrebbe diventare molto simile al tennis. Le telecamere della Goal Line Technology sarebbero le stesse per quanto riguarda la linea di fondo”.

I guardalinee, cosiddetti assistenti, stanno perdendo la loro funzione?
“Il Var ha delegittimato la loro figura, anche se in Italia stanno migliorando. Oramai il ruolo dell’assistente - che va oltre il segnalare il fuorigioco - non sta più dando aiuti per l’assegnazione dei calci di rigore. Quando arbitravo io erano più attivi in tal senso. Mi sembra che sia gli arbitri che gli assistenti stiano perdendo il concetto di campo, arbitrando come se il Var non ci fosse. L’errore è entrare in campo con la consapevolezza che il Var in ogni caso ti salverà”.