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Moggi a RBN: "Questione plusvalenze ridicola. E Pogba con me sarebbe già andato via"
"Cose di Calcio" con Antonio Paolino. Ospiti: Niccolo' Ceccarini, Gianluca Boserman (SISAL), Alessandra Bcchetta. e Luciano Moggi.
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Luciano Moggi ha parlato a Radio Bianconera nel corso di "Cose di Calcio". Questi i passaggi salienti del suo intervento:
La questione plusvalenze?
"Le vicissitudini della Juventus non sono complicate. Quelle delle plusvalenze sono questioni assai ridicole. Io, però, non conosco le carte e, quindi, prima di parlare di cose che non conosco, preferisco tacere. Quello che mi sento di dire è che la Juventus si danneggia da sola. In questo caso, si tocca la forza economica della società. Quindi mi aspetto delle sanzioni amministrative. Le carte? La volontà di non farle vedere è una cosa illogica. Quello che rimane da sapere è il contenuto di queste carte e il motivo per il quale sono rimaste nascoste. Gravina? Farebbe meglio a tacere. Nell'attività sua, c'è stato un narcotrafficante, c'è stato un assistente, che è stato accusato per truffa aggravata. Se tacesse sarebbe meglio, o, meglio ancora, potrebbe dare le dimissioni. Se mi immagino stravolgimenti nel mondo del calcio? Non so dire nulla riguardo ciò. Le sedie sono incollate al sedere di coloro che le ricoprono. Paratici e Cherubini hanno il diritto di difendersi, ma devono sapere che, in tutti gli uffici, trovano le stesse persone".
Le difficoltà di Paul Pogba?
"Se la società non interviene per regolare i comportamenti del giocatore, che prende decisioni interferenti con la squadra, significa che c'è qualcosa che non va. Con me sarebbe andato via già per la questione dell'operazione. Io gli avrei detto di farsi pagare dalla Francia".
La questione plusvalenze?
"Le vicissitudini della Juventus non sono complicate. Quelle delle plusvalenze sono questioni assai ridicole. Io, però, non conosco le carte e, quindi, prima di parlare di cose che non conosco, preferisco tacere. Quello che mi sento di dire è che la Juventus si danneggia da sola. In questo caso, si tocca la forza economica della società. Quindi mi aspetto delle sanzioni amministrative. Le carte? La volontà di non farle vedere è una cosa illogica. Quello che rimane da sapere è il contenuto di queste carte e il motivo per il quale sono rimaste nascoste. Gravina? Farebbe meglio a tacere. Nell'attività sua, c'è stato un narcotrafficante, c'è stato un assistente, che è stato accusato per truffa aggravata. Se tacesse sarebbe meglio, o, meglio ancora, potrebbe dare le dimissioni. Se mi immagino stravolgimenti nel mondo del calcio? Non so dire nulla riguardo ciò. Le sedie sono incollate al sedere di coloro che le ricoprono. Paratici e Cherubini hanno il diritto di difendersi, ma devono sapere che, in tutti gli uffici, trovano le stesse persone".
Le difficoltà di Paul Pogba?
"Se la società non interviene per regolare i comportamenti del giocatore, che prende decisioni interferenti con la squadra, significa che c'è qualcosa che non va. Con me sarebbe andato via già per la questione dell'operazione. Io gli avrei detto di farsi pagare dalla Francia".
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