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...Simone Tiribocchi

...Simone Tiribocchi
sabato 29 settembre 2018, 00:022018
di Barbara Carere

Simone Tiribocchi(allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, tecnico della Juniores dell’Eurocalcio, società calcistica della provincia di Vicenza) e sua moglie Gloria Zanin si sono conosciuti a Roma diciassette anni fa durante una serata di amici in comune ma per loro non è stato amore a prima vista, proprio come ci racconta lei in esclusiva per la nostra rubrica. ”Tra di noi non è stato amore a prima vista - confida Lady Tiribocchi - tant’è che da quella volta sono passati cinque anni prima di rivederci ancora( ride,ndr) però Simo nel frattempo mi inviava sempre qualche messaggino ma in forma amichevole”.

E poi?
“Una sera ci siamo ritrovati per caso in un locale milanese e ci siamo messi a parlare e scherzare e, oltre al fatto che nel frattempo eravamo cresciuti entrambi e quindi più maturi, mi ha colpito di lui la sua grande simpatia, mi sono divertita tantissimo e ho iniziato a guardarlo sotto una luce diversa. Da lì è stato tutto molto veloce e nel giro di neanche un anno ci siamo sposati, recuperando il tempo perso(rid,ndr)”.

Un suo pregio?
“La sua grande generosità, Simone ha un cuore immenso dentro a un corpo da orso buono”.

Un suo difetto?
“A volte è lunatico ... in quel caso meglio lasciarlo più in pace possibile, in attesa che ritorni il sole(ride,ndr)”.

Com’è nella vita privata?
“E’ una persona semplice, che ama le cose semplici... stare in famiglia, con i buoni amici... ama dedicarsi alle sue passioni e passare del tempo con nostro figlio”.

Qual è il ricordo più bello del giorno del nostro matrimonio?
“È stato l’attimo in cui sono arrivata all’altare... ero emozionantissima ma mi è bastato un suo sguardo e sentire la sua mano stringere la mia per farmi passare tutta l’agitazione e trasformarla in felicità ... dopo naturalmente ce ne sono stati tanti altri ma questo episodio mi è rimasto particolarmente nel cuore”.

Ricordi la proposta di matrimonio?
“Certo è avvenuta a Verona mentre eravamo a casa davanti alla tv, a un certo punto si è inginocchiato e mi ha chiesto di sposarlo”.

Com’è nelle vesti di papà?
“È un papà fantastico, ama stare con nostro figlio Emanuele di sei anni è’ un amore viscerale... si divertono un sacco insieme e condividono tanto. Più Emanuele cresce e più diventano complici. È un papà buono e paziente ma anche severo quando serve”.

Chi cucina in casa?
“In casa cucino io anche se lui, con gli amici, si diverte sempre a farmi passare per quella che non lo fa... in realtà non manca mai il cibo a casa nostra ( ride, ndr), siamo dei buongustai".

Qual è il suo piatto preferito?
“È la pasta in qualsiasi modo ma apprezza molto anche i miei risotti”.

Come trascorrete il tempo libero ?
“Con Emanuele, con gli amici organizza qualche partita o partecipa a qualche torneo di calcio, tennis, spesso si dedica alla ricerca di macchine (la sua grande passione)".

È un tipo scaramantico?
“Quando giocava era scaramantico come la maggior parte dei calciatori. Non dovevo mai toccargli la valigia... lui aveva il suo rituale nel farla e disfarla... “.

Cosa detestavi del suo lavoro?
“Detestavo i ritiri lunghi, le feste spesso senza di lui.”

Invece cosa ti piaceva?
“Quando faceva ancora il calciatore amavo vedere quanta passione metteva in quello che faceva e ora che allena amo la stessa identica cosa”.

Qual è la sua dimostrazione d’amore quotidiano?
“Appena può cerca di passare del tempo con me ed Emanuele”.

Dove siete stati in vacanza questa estate?
“Ci siamo goduti delle belle vacanze, siamo stati in Salento, poi a Sorrento, un po’ a casa sua a Roma, Viareggio ed ora siamo alla nostra casa di Jesolo, anche se Simo va e viene in base agli impegni di lavoro”.

Lo preferivi calciatore o allenatore?
“Da calciatore era tutto più facile perché lui è nato con la dote del calcio ( come tutti i giocatori che arrivano a certi livelli), però mi ha stupito anche come allenatore perché anche qui ci mette passione ed entusiasmo e la cosa più bella è che i suoi ragazzi lo stimano e seguono tanto”.

C’è qualcosa che vorresti dirgli attraverso questa intervista?
“Si certo, che sono fiera di lui, per come ha condotto la sua carriera da calciatore e per come sta affrontando la nuova avventura da allenatore, studiando e mettendosi in gioco con l’umiltà che l’ha sempre contraddistinto. Vorrei anche dirgli grazie per l’amore che da a me e ad Emanuele, facendoci sentire sempre al centro del suo mondo. Grazie”.

Grazie per questa bella chiacchierata prima di lasciarci il tuo saluto ai nostri lettori di TMW.
“Grazie a te Barbara li salutiamo con simpatia “.