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La solitudine di Mancini… Marchisio, che Zar! Un tuffo nel passato: Vasconcelos!

La solitudine di Mancini… Marchisio, che Zar! Un tuffo nel passato: Vasconcelos!TUTTO mercato WEB
mercoledì 5 settembre 2018, 06:002018
di Fabrizio Ponciroli

Dopo tre giornate, la Juventus è prima in classifica, a punteggio pieno. Nonostante un Cristiano Ronaldo in versione “normale”, la Vecchia Signora ha già mostrato i muscoli. Tutto finito? Assolutamente no, anche se lo strapotere, fisico e mentale, dei bianconeri fa paura… Ora tutti fermi. C’è da giocarsi la Nations League, un torneo che piace a pochi e ha fatto arrabbiare tanti. Pronti a dire addio alle classiche amichevoli per far spazio a queste “partite suggestive”? Spera di essere pronto Mancini… Il neo CT sta vivendo, sulla propria pelle, cosa comporta essere l’allenatore della Nazionale in questo era storica, decisamente povera a livello di talento… Di giocatori italiani buoni ce ne sono pochi, ancora meno quelli che hanno una maglia da titolare sulle spalle nei rispettivi club. Accade da tanti anni, perché ce ne accorgiamo solo quando scende in campo la Nazionale? Mancini è già solo, alla disperata ricerca di qualcuno che gli garantisca un minimo di qualità. In molti sperano che Balotelli, rifiutato da ogni società italiana, abbia voglia di riscatto. SuperMario presente e futuro della Nazionale? Ci credo poco ma, in questo strano gioco chiamato calcio, tutto può essere… Indubbiamente ci sarà da faticare. Rispetto ad altri Paesi, abbiamo un gruppo interessante ma senza campionissimi. Ce la caveremo col gioco? Forse meglio puntare sul “senso di appartenenza”. L’azzurro può aggregare, l’ha dimostrato un certo Conte, l’ultimo ad essere riuscito, con un gruppo poco più che mediocre, a farci innamorare dell’Italia. Ciò che è venuto dopo andrebbe dimenticato (anche se non è facile)…
Non ci dimenticheremo di Marchisio. Il Principino, dopo 25 anni di Juventus, ha sposato il progetto Zenit. Si sarà confrontato con Spalletti e Criscito, due che la Russia l’hanno vista da vicino. L’abbiamo sempre visto in maglia numero 8, sarà curioso vederlo giostrare in mezzo al campo con la 10.

Marchisio, a 32 anni, resta un giocatore di rara intelligenza e grande qualità. Se starà bene fisicamente, farà la fortuna dello Zenit e, magari, potrebbe anche dare una mano alla Nazionale, no?
Parlare di 10 mi fa pensare ad una storia che ho appena letto e che mi ha colpito molto. Riguarda Valter Vasconcelos. Alzi la mano chi conosce questo illustre personaggio calcistico… Normale, è scomparso dai radar nel lontano 1956. Nativo di Belo Horizonte, era un 10 dai colpi eccezionali. Dopo aver risolto dei problemi a livello cardiaco (è rimasto fermo per circa quattro mesi), è stato acquistato dal Santos, nel lontano 1953. Con la casacca Peixe ha regalato lampi di pura classe. Un 10 fenomenale, con un carattere molto estroverso. Si racconta che amasse molto più la notte che il giorno ma, quando c’era da allenarsi, non si tirava mai indietro. Dal 1953 al 1956, incanta, tanto che i tifosi del Santos lo amano alla follia. Poi, nel dicembre del 1956, un infortunio, tremendo, lo costringe a farsi da parte (tornerà ma non sarà più lo stesso). La 10 del Santos verrà consegnata ad un 16enne di belle speranze di nome Edson, ossia il futuro Pelé. Chissà cosa sarebbe capitato se Pelé avesse dovuto aspettare qualche anno prima di avere la sua chance… E torniamo al grido d’aiuto di Mancini. In Italia, non c’è spazio per i giovani italiani e, particolare importante, chi gioca al loro posto, spesso, non ha il valore di Vasconcelos, l’ultimo grande numero 10 prima dell’avvento di un giovanotto di nome Pelé…