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Watford in Premier League, Pozzo come Re Mida: tutto ciò che tocca diventa oro. Modello vincente, via alle seconde squadre...

Watford in Premier League, Pozzo come Re Mida: tutto ciò che tocca diventa oro. Modello vincente, via alle seconde squadre...TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
martedì 28 aprile 2015, 08:002015
di Claudio Pasqualin
fonte (Testo raccolto da Alessio Alaimo)
Claudio Pasqualin (Udine, 30 maggio 1944) è un procuratore sportivo e avvocato italiano del Foro di Vicenza, esperto di diritto sportivo. È stato vicepresidente dell'AIC, presidente di AssoProcuratori ed è attualmente presidente di AvvocatiCalcio.

Watford in Premier League, la vittoria di un progetto. Pozzo come Re Mida, tutto ciò che tocca diventa oro. La vittoria del suo Watford e quindi la promozione in Premier comporta un premio di cento milioni, tra promozione diretta ed eventuale paracadute in caso di retrocessione: questo la dice lunga sul momento importante del progetto Pozzo, valorizzare i calciatori con calma e poi rivenderli a cifre importanti. Tutto frutto di pazienza e lavoro, vale la pena ricordare la cessione di Sanchez al Barcellona che ha fruttato una grande plusvalenza. Conosco i Pozzo e li apprezzo da tanti anni, ebbi anche la fortuna di registrare un'altra loro plusvalenza clamorosa: Biehroff comprato dall'Ascoli e venduto a caro prezzo al Milan, da allora - si, chiaro - c'è stato anche qualche insuccesso, ma hanno sempre investito. Se dovevano vendere qualcuno non interessa mai la contropartita tecnica, ma incassare per poi comprare chi vogliono grazie ad un lavoro di scouting veramente importante. Udinese deve fare una riflessione ed essere grata alla Famiglia Pozzo, che da anni tiene la squadra ai massimi livelli e l'ulteriore lungimiranza è testimoniata dalla concessione dello stadio per novantanove anni.

Lo stadio sarà un'ulteriore elemento di forza di una squadra a cui magari si può imputare un eccesso di globalizzazione per via dei troppi stranieri, ma giocando con le varie sistemazioni, tra Watford e Granada, l'Udinese del futuro sarà una squadra sempre più importante: c'è uno staff essenziale, ma molto efficace. I direttori sportivi che sono passati da Udine hanno dato il loro contributo, ben sapendo però che l'azienda si chiama Pozzo e sono loro quelli che decidono in maniera assoluta. Anche l'allenatore dovrebbe essere un po' aziendalista, per certi versi Stramaccioni lo è forse a sufficienza però - anche se è singolare dirlo dopo il trionfo sul Milan - credo che la sua conferma sia tutt'altro che certa. Stramaccioni non ha fatto male, ma forse i Pozzo si aspettavano qualcosa di più. I risultati intanto sorridono alla Famiglia, tra la vittoria contro il Milan e la promozione del Watford. Forse sarebbe il caso di ripensare a certe idee dei quali i proprietari dell'Udinese sono stati i più accesi sostenitori da sempre: le seconde squadre, fungerebbero da cuscinetto tra i settori giovanili e il professionismo.