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Bernardo Calabrese, cuore gialloblù che sogna in grande col Verona

Bernardo Calabrese, cuore gialloblù che sogna in grande col Verona
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
giovedì 6 febbraio 2020, 08:45La Giovane Italia
di La Giovane Italia
La Giovane Italia vi porta alla scoperta dei nuovi talenti del calcio italiano, raccontandovi ogni giorno, alle 8:45, le storie dei giovani di casa nostra e dei club che scommettono su di loro

La favola del Verona Primavera continua, in una Coppa Italia di categoria che sta vedendo diventare realtà uno scenario che per gli scaligeri era difficile anche solo da immaginare non più tardi di un paio di mesi fa. Quarta forza del campionato Primavera 2, Girone A, la formazione di Nicola Corrent aveva cominciato fortissimo la stagione, salvo però subire una flessione che l’ha fatta scivolare alle spalle di Milan, Spal e Udinese. Il capolavoro gialloblù, però, è fin qui rappresentato da un cammino da stropicciarsi gli occhi nella coppa nazionale. Un crescendo rossiniano, che ha portato il Verona fino al penultimo atto del torneo: la doppia sfida in semifinale contro la Roma, inaugurata con lo strepitoso 2-0 della gara di andata che ha posto i ragazzi di mister Corrent in posizione ideale per centrare una storica qualificazione alla finalissima del prossimo 10 aprile.

Cuore gialloblù - Al Tavellin, i gialloblù hanno firmato la gara perfetta per avere la meglio su una delle big storiche del calcio giovanile italiano. Un’impresa che porta anche e soprattutto la firma di Bernardo Calabrese, capitano coraggioso che di mestiere non fa segnare gli avversari, ma che ieri ha indossato anche i panni del bomber trovando al momento più opportuno il primo gol della sua stagione. Il difensore classe 2002 sta disputando un’annata da assoluto protagonista al primo anno con la Primavera dell’Hellas, dopo il debutto arrivato nella stagione 2018/19. Titolare inamovibile in campionato, ha preso parte a tutti i match di Coppa Italia, posizionando la ciliegina sulla torta proprio in occasione della sfida contro la Roma. Una partita attenta e concentrata in difesa, dove ha annullato i temibili attaccanti giallorossi, e nobilitata dal rigore trasformato con freddezza e personalità per portare in vantaggio i suoi. Una gioia doppia per un tifoso gialloblù della prima ora, nato in una famiglia dove il Verona rappresenta una vera e propria fede. Una maglia, quella della squadra del cuore, che veste ormai da dieci anni, dopo i primi calci nel Pescantina.

Prova del nove - Calabrese è un difensore centrale mancino, un profilo che interpreta il ruolo in chiave moderna alla luce di una capacità in fase di impostazione che lo rende un vero e proprio regista arretrato. L’azione del Verona parte quasi sempre dai suoi piedi, grazie alla sua capacità di alternare con disinvoltura appoggi corti e lanci lunghi. Detto delle qualità tecniche superiori per il ruolo, Bernardo ci sa fare anche quando si tratta di mettere in mostra doti da difensore puro. Senso della posizione e lettura delle traiettorie gli consentono di anticipare di una frazione di secondo la giocata, caratteristica che lo facilita non poco nei compiti di marcatura e nei movimenti con la linea, che guida con carisma tale da valergli la fascia da capitano della Primavera. Fisico compatto, fa della grande forza negli arti inferiori uno dei suoi tratti salienti. Costantemente sul pezzo, senza cali di concentrazione, Calabrese ha molta fiducia nelle proprie qualità ma al tempo stesso è consapevole della mole di lavoro necessaria per affinarle al meglio e poter diventare un calciatore veramente importante. Contro la Roma ha trascinato il Verona da par suo, dando l’esempio ai compagni con la voce e con l’atteggiamento. Il 19 febbraio sarà il giorno della definitiva prova del nove: la semifinale di ritorno è già segnata in rosso sul calendario, per continuare a vivere un meraviglioso sogno ad occhi aperti.

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