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Oboe, musica nuova per l'attacco del giovane Chievo

Oboe, musica nuova per l'attacco del giovane ChievoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 14 novembre 2020, 08:45La Giovane Italia
di La Giovane Italia
La Giovane Italia vi porta alla scoperta dei nuovi talenti del calcio italiano, raccontandovi ogni giorno, alle 8:45, le storie dei giovani di casa nostra e dei club che scommettono su di loro

L'oboe è uno strumento a fiato dal suono leggero, penetrante, che si adatta tanto ad essere elemento di un'armonia orchestrale quanto agli acuti di un virtuoso solista. Una descrizione che, traslata su un campo di calcio dove sgambettano giovani speranze del pallone di domani, può essere applicata in carta carbone a un ragazzo che dello strumento musicale porta il cognome.

Primo squillo - Matteo Oboe è un attaccante classe 2003, che sta costruendo nel vivaio del Chievo le basi per il suo sogno di diventare un calciatore professionista. Una storia che parte dal Lonigo, la squadra del suo paese (a metà strada tra Verona e Vicenza, ndr.), nella quale Matteo ha cominciato a tirare calci ad un pallone all'età di cinque anni, imparando a cavarsela spesso e volentieri al cospetto di ragazzi più grandi. A dodici anni, il primo assaggio di una realtà professionista: lo nota proprio il Vicenza, vestendolo di biancorosso per tre anni, prima della chiamata del Chievo che lo rende gialloblù nel 2018. E siccome il destino, oltre a essere cinico e baro, sa regalare anche curiosi incroci di vita vissuta, ecco che Oboe ha festeggiato il suo primo gol nel campionato Primavera 2, appena prima dello stop ai campionati giovanili, proprio contro i colori del suo passato. Lo ha fatto chiudendo i conti nel poker del Chievo ai danni del Vicenza, in un derby veneto che ha confermato i gialloblù al secondo posto del Girone A, con mister Mandelli che come sempre riesce a combinare i risultati sul campo con la crescita di una rosa molto giovane, che oltre a Oboe ha visto scendere in campo dal primo minuto due classe 2003 e un 2004.

Che musica - Prima punta che non vive per il gol, Oboe ama partecipare alla manovra corale della squadra, proponendosi come punto di riferimento per sfruttare la sua fisicità e mostrandosi propenso anche nel gioco di sponda. Il gioco aereo è senza dubbio uno dei suoi punti di forza: non è un caso che, nel corso della sua giovane carriera, siano molti i gol segnati proprio grazie al fondamentale del colpo di testa, proprio come accaduto in occasione della rete messa a segno contro il Vicenza due settimane fa. Un tempismo da rapace, il suo, per anticipare l'uscita del portiere ospite e depositare in rete l'assist al bacio di Vignato, "fratello d'arte" che studia per ripercorrere le orme del fratello, trasferitosi al Bologna. Nella scelta dell'idolo, Oboe si è tutelato da ogni diritto di replica: difficile contestargli la scelta di Cristiano Ronaldo come campione del cuore, così come quella di Lewandowski e Benzema come prime punte alle quali ispirarsi in campo. E allora, anche in una stagione molto particolare (e al momento ferma ai box, a causa del Covid), Oboe sembra avere le carte in tavola per suonare la sua migliore musica.

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