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Vecchi: "Tonali nuovo Pirlo? Ancora no ma gli assomiglia"

Vecchi: "Tonali nuovo Pirlo? Ancora no ma gli assomiglia"TUTTO mercato WEB
Stefano Vecchi
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 10 novembre 2018, 14:132018
di Sebastian Donzella

Stefano Vecchi, ex tecnico del Venezia e della Primavera dell'Inter, è intervenuto ai microfoni de La Giovane Italia, su RMC Sport, intervistato da Paolo Ghisoni e Niccolò Ceccarini. Un allenatore che ha lavorato tanto con i giovani e che ha commentato così la convocazione in Nazionale di Sandro Tonali, centrocampista del Brescia e primo giocatore del 2000 in azzurro: "Questa chiamata è stata una grossa sorpresa, così come lo era stata quella di Zaniolo della Roma. Mancini sta stupendo un po' tutti, speriamo che Tonali riesca a mantenere nel futuro quanto di buono sta mostrando adesso. Erede di Pirlo? È prematuro parlarne anche se da un punto di vista estetico, fisico e per caratteristiche ci assomiglia parecchio. Però Pirlo è stato un talento, un campione come pochi nella storia del calcio. Mi auguro che Tonali possa diventare come Pirlo ma di strada ne deve fare ancora molta e sicuramente dovrà farne nei top club. Adesso bisognerà permettere al ragazzo di sbagliare e servirà dargli continuità in campo. Lui comunque dovrà essere bravo a non farsi influenzare dai tanti elogi, dovrà spingere tantissimo durante gli allenamenti. Inoltre dovrà avere la fortuna di avere intorno una famiglia e dei procuratori giusti per consigliarlo al meglio. Tonali sulla scia di Barella? Il cagliaritano ha già dimostrato in A di essere un prospetto interessante, Tonali deve ancora fare questo salto anche se ha tre anni di meno". "Puoi trovare tutti i talenti U19 sull'Almanacco "La Giovane Italia" - (CLICCA QUI PER I DETTAGLI).

Sulla Serie B con pochissimi under in campo e sulle giovanili azzurre: "Purtroppo quest'anno non ci sono molti ragazzi in cadetteria, però l'Under 19 della passata stagione ha giocatori di un certo livello, penso a Pellegrini e Zaniolo in A. Qualche segnale positivo dall'annata dei '99 sta venendo fuori, anche in seconda serie".

Spazio in azzurro anche a Vincenzo Grifo dell'Hoffenheim: "Una convocazione sorprendente, siam stati curiosi di capire il percorso di questo difensore. Abbiam scoperto che è un classe '93 da tempo titolare, o quasi, in Bundesliga, in squadre tedesche importanti, anche se non nei top club. Mancini vuole averlo sott'occhio per capire che giocatore avrà di fronte".

Sull'importanza della Youth League per la crescita dei ragazzi delle Primavere italiane: "Aiuta tantissimo, ti confronti con squadre di primissimo livello o, comunque, agguerrite. Noi lo scorso anno, all'Inter, abbiamo giocato contro realtà come la Dinamo Kyev e lo Spartak Mosca, che a prima vista possono sembrare squadre di secondo livello ma poi scopri che fisicamente sono più forti e hanno strutture migliori delle nostre. Per non contare il Manchester City che ovviamente è a un livello altissimo. Giocare ogni 3-4 giorni, inoltre, è impegnativo dal punto di vista mentale. E poi c'è un impatto fisico e mentale particolare contro avversari del genere così ben preparati".

Chiusura sui talenti italiani fuggiti all'estero: "Per fortuna negli ultimi anni ne sono capitati pochi di questi casi, le società blindano i ragazzi migliori con contratti di 3-5 anni, difficilmente li fanno scappare. È un po' una forma di ricatto per i nostri club quando arrivano le richieste dall'estero. Poi non sempre il percorso fuori dall'Italia può essere valido, penso a Scamacca che è tornato a Sassuolo dopo un paio di anni al PSV in Olanda. Credo che i nostri ragazzi possano tranquillamente crescere anche da noi, con settori giovanili importanti. Poi è normale che realtà come Manchester e Barcellona possano invogliare i giovani".