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Stefano Palmucci, fioretto e sciabola dall'Adriatico al Tardini

Stefano Palmucci, fioretto e sciabola dall'Adriatico al TardiniTUTTO mercato WEB
lunedì 27 aprile 2020, 08:45La Giovane Italia
di La Giovane Italia
La Giovane Italia vi porta alla scoperta dei nuovi talenti del calcio italiano, raccontandovi ogni giorno, alle 8:45, le storie dei giovani di casa nostra e dei club che scommettono su di loro

Il Pescara si è guadagnato sul campo la nomea di settore giovanile più che mai prolifico negli ultimi anni, lanciando in prima squadra e verso i vertici del calcio italiano e internazionale tanti talenti cresciuti con la maglia del Delfino. Uno di questi ha salutato i suoi colori del cuore lo scorso gennaio, non prima di aver tagliato il traguardo dell’esordio tra i professionisti con la maglia del club che lo ha cresciuto, prima di volare altrove in cerca della definitiva consacrazione.

Dalla curva al campo - Stefano Palmucci è uno degli ultimi nomi affacciatisi al grande calcio dopo la trafila giovanile compiuta nel vivaio del Pescara. Il classe 2001 ha mosso i primi passi nel Villa Raspa per poi approdare nel 2009 al club della sua città natale, per il quale ha fatto il tifo fin da bambino e che lo ha accompagnato fino alle porte del professionismo. Una trafila brillante quella di Stefano, che negli ultimi due anni si è arricchita delle soddisfazioni più significative della sua giovane carriera. Nel 2018/19 è stato tra i trascinatori della Primavera, capace di mettersi alle spalle la Lazio e di conquistare la promozione grazie al primato nel Girone B del campionato Primavera 2. Un rendimento replicato nella prima parte della stagione in corso, che non a caso lo ha visto entrare in pianta stabile nel giro della prima squadra. Uno step culminato con l’esordio assoluto tra i grandi, festeggiato il 2 novembre 2019 nel match casalingo contro il Pisa. Una gioia doppia per un ragazzo che da piccolo seguiva il suo Pescara dalla curva Nord dell’Adriatico, e che proprio sotto quei tifosi ha celebrato con la maglia biancazzurra addosso il successo contro i toscani nel giorno del suo debutto in Serie B.

Fioretto e sciabola - L’esordio tra i grandi ha acceso le sirene di mercato, che lo scorso gennaio sono sfociate in un cambio di casacca proprio sul finire della finestra invernale dei trasferimenti. Il Parma ha puntato forte sul pescarese, che si è vestito di gialloblù facendo appena in tempo a debuttare con la Primavera emiliana, prima dello stop ai campionati. La dirigenza dei crociati lo ha scelto per la sua capacità di catalizzare il gioco nel cuore del centrocampo, con spiccate doti di regia che vengono esaltate da un lancio col contagiri. Non a caso, il punto di riferimento di Stefano è sempre stato Andrea Pirlo, uno dei maestri nel ruolo di playmaker. Nonostante le qualità tecniche, Palmucci non disdegna di accantonare il fioretto per utilizzare la sciabola, se la situazione lo richiede. Deciso e senza timore nei contrasti, frangente che affronta con la stessa personalità con la quale orchestra i tempi della manovra dei suoi. Con una stagione destinata ad andare in naftalina, in attesa di progettare il futuro calcistico Stefano può concentrarsi sul presente da studente, in vista dell’esame di maturità scientifica che lo attende al termine dell’anno scolastico. Una bella accoppiata quella del diploma col debutto tra i grandi, per un 2019/20 destinato a riservargli ricordi indimenticabili. Alla faccia del coronavirus.

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