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La nuova Serie C: 7 club potrebbero non essere ai nastri di partenza della stagione 2022/2023TUTTO mercato WEB
venerdì 27 maggio 2022, 13:04Serie C
di Claudia Marrone
fonte Luca Bargellini per tuttoc.com

La nuova Serie C: 7 club potrebbero non essere ai nastri di partenza della stagione 2022/2023

Come ogni anno in questo periodo chi, come il sottoscritto, segue la Serie C apre il blocco note sul proprio computer e inizia a tenere il conto delle formazioni che hanno diritto ad iscriversi al prossimo campionato. Si inizia inserendo il nome di quelle società che si sono salvate ma al tempo stesso non sono state in grado di qualificarsi ai playoff. Poi si passa ai club sopravvissuti ai playout, a quelli promossi dalla Serie D e ai retrocessi dalla Serie B. Infine, giorno dopo giorno, vengono segnate, come nella più classica delle ‘liste della spesa’, le società che vengono eliminate dai playoff promozione. Tradotto: ad oggi l’organico della Serie C 2022/2023 conta 57 società, a cui a tempo debito dovranno essere inserite anche le tre che non riusciranno a centrare il salto di categoria.

Passare, poi, da questa lista all’insieme delle sessanta formazioni che si presenteranno ufficialmente ai nastri di partenza della nuova stagione qualcosa ci passa. Perché non è detto che le aventi diritto abbiano poi le possibilità di completare tutto l’iter per l’iscrizione per una serie infinita di motivazioni. A Trieste, ad esempio, dopo la scomparsa del patron della Triestina Mario Biasin, ci si interroga su quale destino attende il club alabardato: l’attuale proprietà vorrà continuare oppure cedere? Il silenzio in questo momento di lutto è chiaramente d’obbligo e assolutamente da rispettare nonostante tutto.

Altri due punti interrogativi, simili fra loro, sono quelli che riguardano Pro Patria e Teramo. Le difficoltà delle due proprietà sono chiare ed evidenti a tutti coloro che conoscono il mondo della Lega Pro, così come il fatto che finora non sia stata trovata una soluzione. Sia a Busto che a Teramo. In Abruzzo, però, la situazione societaria appare più complessa, che va al di là dei problemi giudiziari dei Ciaccia.


Ad unire, invece, le prospettive di Viterbese e Messina c’è invece la volontà degli attuali proprietari, Marco Arturo Romano e Pietro Sciotto, di cedere le quote di maggioranza. Nel Lazio qualche possibile soluzione esiste, come quelle legate ad Alessio Bizzaglia, imprenditore e patron del Pomezia in Serie D, e Manolo Bucci, ex numero uno della Sambenedettese. In Sicilia, invece, grossi segnali non ve ne sono. Così come non sono arrivate dallo stesso Sciotto che chiarissero cosa intende fare senza un nuovo acquirente: iscriverà comunque il Messina al prossimo campionato o chiuderà i battenti? Almeno a Viterbo questa risposta è già arrivato: si va avanti.

Chiudiamo il conteggio dei ‘dubbi esistenziali’ con la posizione del Vicenza. In Veneto possono stare tranquilli: la società c’è e ci sarà. Anche se non è ancora chiaro in quale campionato. Il suo destino è legato, infatti, alla possibilità che la Reggina non si iscriva al campionato di Serie B. Un’eventualità, questa, che se si concretizzasse porterebbe alla riammissione del LaneRossi in seconda serie. Con la successiva necessità, da parte della Lega Pro, di attivare le procedure di ripescaggio per completare l’organico.

P.S. Dopo il comunicato della tarda serata di ieri, aggiungiamo alla lista anche l'Imolese: il club ha scritto esplicitamente di "prendere anche in considerazione l'ipotesi di rinunciare al titolo di Lega Pro". Difficoltà che sarebbero legate anche ai costi dei contratti di Martone e Fontana: per quel che ci risulta, in realtà non sarebbero tali da mettere a repentaglio l'iscrizione del club, ma come si dice... chi vivrà vedrà.