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Morte Pulici, il cordoglio della Lazio: "La società si unisce al dolore della famiglia"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
lunedì 17 dicembre 2018, 07:00News
di Claudio Cianci
per Lalaziosiamonoi.it
fonte sslazio.it

Morte Pulici, il cordoglio della Lazio: "La società si unisce al dolore della famiglia"

Pubblicato il 16/12 alle 14.30

È di pochi minuti fa la notizia della scomparsa del portiere della Lazio del '74 Felice Pulici. Una vicenda che scuote gli animi nell'ambiente biancoceleste e la società - attraverso un comunicato - ha voluto mandare un messaggio di cordoglio per la scomparsa di quest'ultimo: "La S.S. Lazio, il suo Presidente, l'allenatore, i giocatori e tutto lo staff esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Felice Pulici, portiere della squadra biancoceleste che nel 1974 vinse il primo storico Scudetto. Il Club si unisce al dolore della famiglia".

Felice Pulici nacque il 22 dicembre del 1945 a Sovico, un piccolo comune in provincia di Monza e Brianza. Cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Lecco, squadra che gli consentì di debuttare in prima squadra, Pulici approdò nel 1968 al Novara, formazione militante in serie C1. Grazie anche al contributo del portiere lombardo, la compagine piemontese raggiunse la Serie B nell’annata 1969/70 e nella stagione 1971/72, in occasione di una gara valida per il campionato cadetto, l’estremo difensore di Sovico affrontò per la prima volta la Lazio.

La Prima Squadra della Capitale infila per cinque volte Pulici, ma il destino era già tracciato. Le strade del classe ’45 e del Club biancoceleste s’incrociarono a partire dall’annata successiva. Dal 1972, infatti, fu Felice a difendere i pali della Lazio. È amore sin da subito. Nella prima stagione a Roma, Pulici incassa solo 16 reti nell’arco di 30 gare disputate con l’Aquila sul petto: un record assoluto che porta ancora il suo nome.

Tale gloria personale è solo il principio del traguardo storico che il portiere lombardo avrebbe successivamente tagliato nella stagione 1973/74. La Lazio si laurea Campione d’Italia, per la prima volta. È Pulici il primo portiere nella storia biancoceleste a mettere le mani sul tricolore. Dopo Bob Lovati, figura di rilevante importanza nella Lazio di Maestrelli e Lenzini, è ancora una volta un estremo difensore ad avere un ruolo di primo piano all’interno di una compagine biancoceleste vincente. Unito da una grande amicizia con Giorgio Chinaglia, Felice Pulici resta a difesa dei pali biancocelesti fino al 1977, anno nel quale si trasferisce al Monza. Nell’arco delle 195 presenze spese con la maglia del Club più antico di Roma, Pulici stabilì il record d’imbattibilità per un portiere della Lazio salvando la porta biancoceleste dalle minacce avversarie per 606 minuti. Tale primato, successivamente, venne poi riscritto da Luca Marchegiani, il secondo estremo difensore biancoceleste a laurearsi Campione d’Italia con la Lazio. Un anno dopo si trasferì all’Ascoli, Club nel quale militò per altre tre annate.

Terminata la carriera da calciatore, Pulici entrò a far parte anche dell’organigramma societario della S.S. Lazio svolgendo nel corso degli anni diversi ruoli all’interno del Club. Un laziale fervente  che per anni ha rappresentato, in più vesti, l’anima e l’essenza della Società. Felice Pulici, scomparso oggi all’età di 72 anni, resterà nelle memorie storiche del tifo biancoceleste come il portiere del primo storico Scudetto. Maglia nera, numero uno sulle spalle. Senza guanti come nel calcio di un tempo. Per sempre con noi.