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Lazio, Chiarini: “Il Biancazzurro è la tradizione, poi è arrivata una digressione calata dall’alto…”
giovedì 24 settembre 2020, 15:00News
di Lalaziosiamonoi Redazione
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Jessica Reatini

Lazio, Chiarini: “Il Biancazzurro è la tradizione, poi è arrivata una digressione calata dall’alto…”

Le parole di Claudio Chiarini, firma di Tuttosport, in merito al Dossier sui Colori Sociali della Lazio portato avanti dall'avvocato Mignogna

Il Dossier sui Colori Sociali della S.S. Lazio ha aperto un confronto di idee e opinioni tra le tante anime che gravitano intorno alla Prima Squadra della Capitale. Laziostory.it oggi ha raccolto il parere di Claudio Chiarini, firma laziale di “Tuttosport”, che sulla testata torinese ha pubblicato alcuni importanti “speciali” sulla storia del club capitolino:

“La Lazio è una delle società di calcio più antiche e ricche di tradizione, non solo in Italia, ma nel mondo. L’approfondimento a difesa della storia e delle tradizioni fa onore all’avv. Gian Luca Mignogna. Io lo appoggio al cento per cento, ancor più da quando diversi anni fa l’ho conosciuto personalmente apprezzandone l’onestà intellettuale e l’integrità di pensiero. Sono al suo fianco per quanto riguarda l’ormai annosa battaglia per lo Scudetto 1915, al quale la Lazio ha sicuramente più diritto rispetto al Genoa, ma che può essere signorilmente condiviso ex aequo. Ma anche per quanto concerne la questione dei tradizionali colori sociali della Prima Squadra della Capitale, che anche per me sono il bianco e l’azzurro.

Da che ho memoria, cioè dagli Anni settanta, la Lazio è sempre stata biancoazzurra come da tradizione, con sporadiche digressioni verso il celeste richiamate dalla poetica armonia tra i colori del cielo e il volo dell’aquila. Ricordo anche lo splendido busto a Tor di Quinto dedicato a Tommaso Maestrelli, che fu voluto per il “Maestro” dagli sportivi biancoazzurri dell’epoca. Ma dagli Anni duemila questa sporadicità ha ricevuto una spinta molto incisiva e si è lentamente trasformata in abitudine, dando attuazione al “colpo di mano” che in precedenza aveva affievolito i colori sociali anche nello statuto. Un cambiamento calato dall’alto, senza troppa pubblicità, un po’ come in parlamento si approvano certe leggi tra pochi intimi intorno all’approssimarsi della mezzanotte.

La ricerca e i documenti pubblicati hanno ristabilito una verità storica e confermato senza ombra di dubbio che a prescindere dal colore della maglia, che può anche essere più chiaro, la Lazio è nata e dovrebbe restare cromaticamente biancoazzurra. E non solo nei cuori dei Laziali come me…”.