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Candreva, Biglia, Keita e Anderson, le cessioni con cui Lotito ha costruito l'attuale LazioTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
lunedì 30 marzo 2020, 17:28Serie A
di Riccardo Caponetti

Candreva, Biglia, Keita e Anderson, le cessioni con cui Lotito ha costruito l'attuale Lazio

Candreva, Biglia, Keita e Felipe Anderson, in rigoroso ordine temporale di quando hanno lasciato la Lazio. In pochi nel mondo biancoceleste, nei giorni delle quattro ufficialità, vedevano di buon occhio queste operazioni in uscita, vantaggiose sì economicamente ma non tecnicamente. Due aspetti però secondari, subalterni alla precisa strategia delle scelte di Lotito e Tare. Ovvero una chiara volontà di non voler trattenere alcun giocatore che avrebbe potuto creare, se blindato senza piena convinzione, malumori nel corso della stagione. Il duo alla guida della Lazio voleva e vuole tutt’ora soltanto calciatori entusiasti del progetto e della squadra biancoceleste. Keita, Biglia e Felipe Anderson - e ancora prima anche Candreva - erano considerati dei top player, ma avevano ambizioni diverse ed erano stati sedotti da altri club.

La società ha accontentato i quattro e ha incassato rispettivamente 20, 20, 30 (più bonus) e 40 milioni. Quattro super plusvalenze, che, contemporaneamente, hanno dato a Lotito la forza di tenere alcuni gioielli come Milinkovic, ma questa è un’altra storia. Ed è proprio di quelle scelte di è figlia l’attuale Lazio di Inzaghi, che fa dell’unione e della coesione di gruppo il proprio punto di forza. Nessuno è scontento, tutti sono al pieno servizio della causa. Dei meriti poi vanno assegnati anche al ds Tare, che non ha sbagliato a suo tempo nel scegliere i sostituti. Luis Alberto per Candreva, Leiva per Biglia e Correa per Felipe Anderson: al posto di Keita, andato via a fine agosto, è arrivato in prestito Nani, una delle uniche soluzioni possibile a quel punto del mercato.


A parte il brasiliano ex Liverpool, da subito al centro della squadra, gli altri due hanno faticato ad imporsi, specialmente il ‘Mago’ spagnolo, che addirittura al suo primo anno a Roma aveva pensato di abbandonare il calcio. Per fortuna di tutto il movimento, non l’ha fatto. Ora sono tutti completamente integrati nel meccanismo della Lazio, seconda in classifica a -1 dalla Juventus e con due coppe nazionali vinte nel 2019. Nessuno ha la riprova di come sarebbero andate le cose se Lotito avesse evitato, anche forzando la mano, le quattro cessioni sopracitate. Ma è inevitabile che i risultati raggiunti diano ragione alla società per aver messo in cima alle priorità la salvaguardia dell'armonia dello spogliatoio, anche a discapito dei nomi sulle magliette. Un atteggiamento che ha sempre avuto e che continuerà ad avere.