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Lazio, sicuramente è lo Scudetto del Bilancio. Gli stipendi sono un terzo della JuventusTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
martedì 31 marzo 2020, 15:06Serie A
di Andrea Losapio

Lazio, sicuramente è lo Scudetto del Bilancio. Gli stipendi sono un terzo della Juventus

Come fa la Lazio a giocarsi uno Scudetto nonostante lo strapotere economico della Juventus? È una domande che è giusto farsi guardando il rendiconto semestrale dei biancocelesti che, ogni anno, devono 5,25 milioni di euro al fisco, qualunque sia il proprio risultato sportivo. Cosa significa? Che la Lazio parte, a causa (e grazie) dello spalmadebiti concesso dal governo Berlusconi nel 2005 dovrà fino al 2028 tamponare i circa 140 milioni di euro lasciati in eredità da Cragnotti: mancano circa 50 milioni di euro, ma la Lazio riesce comunque a mantenere un bilancio sano.

I RITOCCHI - Gli stipendi sono intorno agli 80 milioni, a spanne e non prendendo in considerazione eventuali premi per questa stagione. Nel primo semestre sono stati pagati 47 e rotti, con una parte che però sono andati nel pagamento di tfr, buonuscite e altri oneri. Qualcosa crescerà nella prossima annata perché gli accordi con Milinkovic-Savic, Luis Alberto, Immobile e lo stesso Simone Inzaghi sono in dirittura d'arrivo, così come qualche miglioramento per Correa, Acerbi e Caicedo. Insomma, nella proiezione probabilmente i biancocelesti arriveranno intorno ai 90 a giugno, un terzo rispetto alla Juventus. Sempre ammettendo che c'è un problema Coronavirus e che tutto è subjudice, per tutti.


LO SCUDETTO DEL BILANCIO - Così, tra le pieghe, si notano valori immobilizzati - contratti dei giocatori, accordi per affitti di stadi e attrezzature - per 173,25 milioni di euro, mentre il valore dei diritti sportivi è di 94,1. Il patrimonio netto è di 41,75 milioni, con Lotito che non deve quindi mettere mano al portafogli per mettere a posto i bilanci del club, nonostante la posizione finanziaria sia in terreno negativo, ma lì entrano soprattutto i debiti con l'erario dovuti allo spalmadebiti. La politica economica di Lotito è semplice: cercare di mantenere il player trading al minimo, per non avere contraccolpi e cadute nella squadra che, amalgamandosi, riesce anche ad avere una grande risposta dal punto di vista sportivo.

MEGLIO TENERE CHE ACQUISTARE MALE - Al netto di quanto successo nell'estate del 2018, con gli addii di Keita Balde, Lucas Biglia e Wesley Hoedt, Lotito preferisce non cedere, tenendosi tutti i gioielli, che farlo per poi investire male. Questo anche grazie a Jorge Mendes, con il duo Bruno Jordao e Pedro Neto: arrivati nell'estate del 2017 per circa 26 milioni di euro, sono stati ceduti ai Wolverhampton Wanderers per 28,5 milioni. Una cifra pazzesca per chi ha raccolto solamente una manciata di presenze in Serie A. Va detto che Pedro Neto ora sta facendo molto bene in Premier, Bruno Jordao decisamente meno. Ma come l'Atletico Madrid - o il Porto di qualche anno fa - la Lazio si è messa nelle mani di Jorge Mendes per una continuità aziendale garantita. E l'agente portoghese, almeno in questa stagione, ha dato una grossa mano nel non dovere svendere i propri gioielli.