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tmw / lazio / Che fine ha fatto?
ESCLUSIVA TMW - Vink: "Ho visto i primi passi di Raiola e Ronaldo, il Fenomeno. Ora coltivo talenti in Olanda"TUTTO mercato WEB
mercoledì 30 settembre 2020, 06:05Che fine ha fatto?
di Gaetano Mocciaro
esclusiva

Vink: "Ho visto i primi passi di Raiola e Ronaldo, il Fenomeno. Ora coltivo talenti in Olanda"

Che fine ha fatto Marciano Vink? Campione con l'Ajax negli anni '90, con cui ha vinto l'Eredivisie e una Coppa UEFA (in finale contro il Torino) e con il PSV Eindhoven dove muoveva i primi passi europei Ronaldo, è ricordato in Italia per la sua esperienza al Genoa e dai tifosi rossoblù per un incredibile gol nel derby il 10 aprile 1994. Ai microfoni di Tuttomercatoweb apre l'album dei ricordi e ci parla anche del suo presente:

Marciano Vink, di cosa ti occupi oggi?
"Ho una scuola calcio ad Amsterdam con 200 bambini, dai 6 ai 16 anni. Li aiutiamo a crescere, sviluppiamo il talento e li prepariamo poi ad andare nelle squadre professionistiche. RM Soccer Accademy è il nome della mia scuola calcio, il nome prende dalle iniziali mie e del mio socio Ronald Appelboom. Il nostro è un approccio diverso a quello delle classiche scuole calcio e facciamo anche esercizi cognitivi".

I tuoi figli stanno seguendo le tue orme
"Il più grande, Skye, ha 14 anni e gioca nelle giovanili dell'Ajax. E poi c'è anche il piccolo, Maddox, che ha 8 anni e anche lui gioca".

La tua carriera è ricordata in Italia per la tua esperienza al Genoa
"Paese bellissimo, tifosi stupendi. Io parlavo già italiano quando sono arrivato, facevo lezioni, volevo farmi trovare pronto. Per me fu un anno a due facce: all'inizio dovevo ambientarmi, non era facile. Eravamo cinque stranieri e all'epoca solo tre potevano essere schierati in campo. Nel mio ruolo c'era Ruotolo ed era facile per il mister cambiarmi per un italiano. Anche gli allenamenti erano diversi: ero abituato in Olanda a sadute intense, dal lunedì al sabato. In Italia l'approccio era più graduale. Dopo il gol nel derby è cambiato tanto, i tifosi hanno iniziato ad accettarmi. E anche il club ha visto quel che potevo fare".

Fra le persone a te vicine all'epoca un allora sconosciuto Mino Raiola
"Il mio procuratore era Rob Jansen ma Mino era l'interprete. Lui guardava, imparava il mestiere. Mi ha aiutato per le questioni burocratiche, a trovare casa. Mi ha dato una grossa mano".


Esperienza durata un solo anno. Come mai?
"Volevo giocare le coppe europee, mentre il Genoa rischiava di andare in B. E poi la squadra aveva uno stile che non mi piaceva, si basava sui lanci lunghi di Signorini per Skuhravy. Di fatto noi centrocampisti eravamo scavalcati, correvamo a vuoto".

Dal Genoa al PSV Eindhoven dove c'era un ragazzino di 18 anni, Ronaldo Luis Nazario da Lima
"Mai visto uno più bravo di lui. Ora tutti parlano di Messi, Cristiano Ronaldo, Neymar: tutte grandi stelle, però Ronaldo il Fenomeno era incredibile e vedevi la gioia che aveva nel giocare. Tecnicamente ottimo, una velocità mai vista. È stato un privilegio poterlo vedere ogni giorno allenarsi, perché si sono viste cose che gli spettatori non hanno potuto ammirare. Penso che in campo non si sia mai visto il massimo del suo potenziale. e poi ragazzo bravissimo, portava sempre gioia".

La tua esperienza non è stata invece troppo fortunata
"Mi sono seriamente infortunato. Ho provato a tornare al calcio ma il crociato era rotto e sbagliarono a operarmi. Sono andato a giocare in Sudafrica, dove c'era un calcio completamente diverso: squadre magari forti fisicamente, ma tatticamente non all'altezza. Così sono tornato in Olanda e ho detto basta col calcio".

A soli 32 anni scarpini appesi al chiodo. Dev'essere stata dura
"Per 4 anni non potevo guardare le partite. Per me sarebbe stato troppo doloroso. Dopo tutto questo tempo, passata finalmente l'amarezza, mi sono avvicinato al calcio giovanile. Inoltre faccio anche l'opinionista su FOX".

Mai pensato a una carriera da allenatore di una prima squadra o da dirigente?
"Sì, ci ho pensato ma preferisco i giovani. Per me è più facile lavorare con i bambini, puoi guidarli, insegnargli tante cose, plasmarli. Con i più grandi questo non è possibile".