Immobile segna e trascina la Lazio in Champions. Ma in Italia ancora c'è ancora scetticismo...
Era stato due settimane in isolamento ed era tornato titolare a Crotone con soltanto due allenamenti sulle gambe. Risultato? Gol e assist e 2-0 per la Lazio.
Chi non è in malafede e non si fa guidare da altri interessi non può non rendersi conto della caratura di Immobile. Che ha caratteristiche peculiari e può non piacere appieno, ma non può essere messo in dubbi ogni volta che "stecca" una partita con la maglia della Nazionale. Perché da anni ormai è questo che accade, anche nella sosta di ottobre quando sbagliò con l'Olanda un gol abbastanza semplice. Si è preso le critiche e ha risposto poi sul campo già il martedì successivo segnando da ex contro il Borussia Dortmund (oltre a servire l'assist ad Akpa Akpro). In totale, con i due di ieri, è arrivato a quota 7 in Champions su 12 apparizioni tra Lazio, Dortmund, Siviglia e Juventus. In totale sono 14 a livello internazionale con l'aquila sul petto, con cui ha vinto nel 2018 il titolo di capocannoniere dell'Europa League: è al secondo posto solitario nella classifica dei migliori marcatori della Lazio nelle competizioni Uefa (davanti c'è Simone Inzaghi a quota 20). Ciro inoltre è anche secondo anche nella classifica all-time dei cannonieri biancocelesti: è a 132, a -27 da un eroe come Piola. Perchè a dirla tutta, non è neanche così facile "segnare solo in Italia". Soprattutto così tanto.