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La risposta di Tare all'infortunio di Luiz Felipe: ecco Musacchio, dal Milan con un po' di ruggine
La prima partita di Mateo Musacchio con la maglia della Lazio sarà la terza, in questa stagione, per il difensore argentino. Dopo l'infortunio di Luiz Felipe, il ds Tare è corso ai ripari e ha rapidamente regalato a Simone Inzaghi un rinforzo nel reparto arretrato. Con un curriculum di tutto rispetto, ma che negli ultimi tempi al Milan ha giocato poco e accusato diversi problemi fisici, che sembra essersi lasciato definitivamente alle spalle.
75 presenze in tre stagioni e mezza. Approdato al Milan dal Villarreal per circa 18 milioni di euro nel 2017, primo acquisto della breve era Mirabelli, Musacchio saluta il Diavolo con 75 presenze, di cui 63 in Serie A, in tre campionati e mezzo. Di fatto, il centrale classe 1990 è stato titolare in rossonero soltanto nella stagione 2018/2019, con Gennaro Gattuso in panchina: 29 presenze in campionato, 33 complessive, pur condizionato da uno stop per infortunio al ginocchio che l'ha tenuto fuori per tutto novembre. Prima e dopo, il racconto è quello di un'avventura che non è stata felicissima, sin dall'avvio: nel primo campionato a Milano, infatti, in realtà Musacchio non è rimasto ai box per lunghi periodi, restando però alle spalle della coppia Bonucci-Romagnoli nell'undici titolare.
2019/2020 da dimenticare, poi il no a Pioli. Discorso completamente diverso per la scorsa stagione, quella spezzata in due dalla pandemia e, nel caso di Musacchio, anche da diversi mesi di assenza dovuti all'operazione alla caviglia e al successivo percorso di riabilitazione. Ma soprattutto, dal rifiuto a Stefano Pioli che di fatto ha portato l'ex Villarreal nel dimenticatoio delle scelte del tecnico. A febbraio 2020, prima dell'esplosione del Covid, Musacchio lamenta infatti un fastidio al polpaccio quando Pioli gli chiede di subentrare a Kjaer, che lo ha scalzato nelle gerarchie, durante la gara contro il Torino. Da lì in poi, il grande gelo: lo stop fisico non facilita, ma di fatto Pioli ha ripreso a contare su di lui soltanto nelle ultimissime partite, causa emergenza, in Coppa Italia e poi in campionato contro l'Atalanta dopo l'infortunio di Kalulu. Nel mezzo, appunto, quasi un anno tra il percorso di recupero e le successive panchine. Ora, una nuova avventura, lo accoglie la Lazio: magari avrà bisogno di tempo per togliere un po' di ruggine, ma in questo stop, forzato da più fattori, avrà accumulato tanta voglia di tornare protagonista.
75 presenze in tre stagioni e mezza. Approdato al Milan dal Villarreal per circa 18 milioni di euro nel 2017, primo acquisto della breve era Mirabelli, Musacchio saluta il Diavolo con 75 presenze, di cui 63 in Serie A, in tre campionati e mezzo. Di fatto, il centrale classe 1990 è stato titolare in rossonero soltanto nella stagione 2018/2019, con Gennaro Gattuso in panchina: 29 presenze in campionato, 33 complessive, pur condizionato da uno stop per infortunio al ginocchio che l'ha tenuto fuori per tutto novembre. Prima e dopo, il racconto è quello di un'avventura che non è stata felicissima, sin dall'avvio: nel primo campionato a Milano, infatti, in realtà Musacchio non è rimasto ai box per lunghi periodi, restando però alle spalle della coppia Bonucci-Romagnoli nell'undici titolare.
2019/2020 da dimenticare, poi il no a Pioli. Discorso completamente diverso per la scorsa stagione, quella spezzata in due dalla pandemia e, nel caso di Musacchio, anche da diversi mesi di assenza dovuti all'operazione alla caviglia e al successivo percorso di riabilitazione. Ma soprattutto, dal rifiuto a Stefano Pioli che di fatto ha portato l'ex Villarreal nel dimenticatoio delle scelte del tecnico. A febbraio 2020, prima dell'esplosione del Covid, Musacchio lamenta infatti un fastidio al polpaccio quando Pioli gli chiede di subentrare a Kjaer, che lo ha scalzato nelle gerarchie, durante la gara contro il Torino. Da lì in poi, il grande gelo: lo stop fisico non facilita, ma di fatto Pioli ha ripreso a contare su di lui soltanto nelle ultimissime partite, causa emergenza, in Coppa Italia e poi in campionato contro l'Atalanta dopo l'infortunio di Kalulu. Nel mezzo, appunto, quasi un anno tra il percorso di recupero e le successive panchine. Ora, una nuova avventura, lo accoglie la Lazio: magari avrà bisogno di tempo per togliere un po' di ruggine, ma in questo stop, forzato da più fattori, avrà accumulato tanta voglia di tornare protagonista.
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