Giochisti o non giochisti, ma alla fine che differenza fa? Pep e Zizou, belli perché vincenti
Il termine di paragone non può esser più distante di così.
Il Manchester City di Pep Guardiola ha vinto, pur soffrendo enormemente l’esuberanza del Dortmund, e per la prima volta il catalano è riuscito ad arrivare nelle top4 della Champions sulla panchina inglese. Altro discorso è la Premier, dominata in lungo e in largo. Il palleggio e i concetti sono sempre quelli che in molti oramai conoscono e riconoscono. Anche se il tiki-taka di Guardiola ha subito un’evoluzione. Le ragnatele di passaggi restano, ma nel City del doppio confronto col Dortmund si è visto qualcosa di diverso. “Siamo tornati al primo anno, sono ripartito dall’ABC. Meno giocatori pronti a ricevere il pallone e calcio più adatto alle qualità dei giocatori”. I giocatori al centro di tutto. E’ questo il nuovo Pep-pensiero. Con l’estetica che al solito deve però avere una parte da coprotagonista importante. Il risultato comunque c’è, e anzi è migliorato rispetto al passato. Perché il City, pur non arroccandosi dietro come il Real Madrid, è in semifinale di Champions League.