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...con Stefano Antonelli
“Superlega? Una cosa del genere non può nascere a mezzanotte: spero se ne riparli, può fare bene al calcio. Mercato, effetto domino in panchina. E la lotta salvezza...”
“La Superlega? Mi sono meravigliato che sia nata a mezzanotte di domenica. Una cosa del genere non può uscire a mezzanotte di una domenica senza mettere al tavolo più interlocutori. Poteva nascere un discorso importante per tutti senza creare una guerra”. Così a Tuttomercatoweb l’operatore di mercato Stefano Antonelli.
Come reputa l’idea? Anche se non si farà, per ora.
“Vado controcorrente. Ho letto di tutto e di più e ho parlato con diversi addetti ai lavori ma non ho mai avvertito negativamente la Superlega. Se questi dodici club hanno l’esigenza di attingere da altre risorse è perché sono tecnicamente fallite. Se io da uomo di calcio so che con questa soluzione le big del calcio tornano col vento in poppa non ritengo che faccia male al sistema. Sono i club che creano mercato e possono permettersi di fare operazioni importanti. La comunicazione è stata sbagliata. Queste cose vanno annunciate in pompa magna e con la consapevolezza di leghe e federazioni”
Il format avrebbe creato problemi alla Serie A.
“Probabilmente non pensano al format neanche loro. Sono i soldi a fare la differenza. Una serie di incidenze ha portato al collasso economico di società che hanno grossi debiti. Qui si parla di economia e non di tornei. Morgan si è messo a disposizione per un grande progetto, non certo per il torneo estivo. Se tutte le componenti si fossero messe sedute e avessero valutato i bilanci proponendo la possibilità i vari Cairo, Percassi e Commisso si sarebbero posti diversamente. I soldi della Superlega si sarebbero sommati agli altri e tutti ne avrebbero beneficiato”.
Se ne riparlerà?
“Me lo auguro. Però deve esserci la consapevolezza di tutto il sistema. Il grande spesso mangia il piccolo in tutti i casi della vita, però i piccoli sono di più ed è normale che reagiscano. Faccio un esempio: l’Atalanta va in Champions, ma poi vende alle grandi. Spero che si torni ad un unico tavolo con persone serene. Il tifoso è tutto, se i brand investono è a fronte del cittadino che guarda le partite. Però se non sei solido economicamente non vai da nessuna parte. Con la pandemia abbiamo perso miliardi, quindi si, spero che se ne riparli”.
Mercato: cosa dobbiamo aspettarci?
“Ci sarà un domino di allenatori importante. Tanti ci stiamo muovendo, girano nomi. Si immagina quale possa essere l’allenatore del prossimo anno. Però bisognerà aspettare un po’ Mi aspetto una scia lunga di quanto accaduto con la Superlega. Ce la porteremo fino a giugno. Da qui passeranno tante cose. I nomi li facciamo e ci incontriamo, ma nessuno sta chiudendo nulla”.
Lotta salvezza: come la vede?
“La vittoria del Cagliari contro il Parma aveva rimesso i rossoblu in una situazione più o meno positiva. Però Torino e Fiorentina hanno vinto. Il Cagliari è sempre costretto a vincere. La Fiorentina a Verona ha ottenuto una vittoria risolutiva. Iachini non molla niente, si fa scivolare tutto. Nelle difficoltà non ha detto una parola e ha continuato a lavorare, rispondendo con una vittoria”.
Come reputa l’idea? Anche se non si farà, per ora.
“Vado controcorrente. Ho letto di tutto e di più e ho parlato con diversi addetti ai lavori ma non ho mai avvertito negativamente la Superlega. Se questi dodici club hanno l’esigenza di attingere da altre risorse è perché sono tecnicamente fallite. Se io da uomo di calcio so che con questa soluzione le big del calcio tornano col vento in poppa non ritengo che faccia male al sistema. Sono i club che creano mercato e possono permettersi di fare operazioni importanti. La comunicazione è stata sbagliata. Queste cose vanno annunciate in pompa magna e con la consapevolezza di leghe e federazioni”
Il format avrebbe creato problemi alla Serie A.
“Probabilmente non pensano al format neanche loro. Sono i soldi a fare la differenza. Una serie di incidenze ha portato al collasso economico di società che hanno grossi debiti. Qui si parla di economia e non di tornei. Morgan si è messo a disposizione per un grande progetto, non certo per il torneo estivo. Se tutte le componenti si fossero messe sedute e avessero valutato i bilanci proponendo la possibilità i vari Cairo, Percassi e Commisso si sarebbero posti diversamente. I soldi della Superlega si sarebbero sommati agli altri e tutti ne avrebbero beneficiato”.
Se ne riparlerà?
“Me lo auguro. Però deve esserci la consapevolezza di tutto il sistema. Il grande spesso mangia il piccolo in tutti i casi della vita, però i piccoli sono di più ed è normale che reagiscano. Faccio un esempio: l’Atalanta va in Champions, ma poi vende alle grandi. Spero che si torni ad un unico tavolo con persone serene. Il tifoso è tutto, se i brand investono è a fronte del cittadino che guarda le partite. Però se non sei solido economicamente non vai da nessuna parte. Con la pandemia abbiamo perso miliardi, quindi si, spero che se ne riparli”.
Mercato: cosa dobbiamo aspettarci?
“Ci sarà un domino di allenatori importante. Tanti ci stiamo muovendo, girano nomi. Si immagina quale possa essere l’allenatore del prossimo anno. Però bisognerà aspettare un po’ Mi aspetto una scia lunga di quanto accaduto con la Superlega. Ce la porteremo fino a giugno. Da qui passeranno tante cose. I nomi li facciamo e ci incontriamo, ma nessuno sta chiudendo nulla”.
Lotta salvezza: come la vede?
“La vittoria del Cagliari contro il Parma aveva rimesso i rossoblu in una situazione più o meno positiva. Però Torino e Fiorentina hanno vinto. Il Cagliari è sempre costretto a vincere. La Fiorentina a Verona ha ottenuto una vittoria risolutiva. Iachini non molla niente, si fa scivolare tutto. Nelle difficoltà non ha detto una parola e ha continuato a lavorare, rispondendo con una vittoria”.
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