Calciomercato no stop - Indiscrezioni, trattative e retroscena del 6 dicembre
Il punto su tutte le news di calciomercato della giornata appena andata agli archivi. Tra indiscrezioni, trattative e retroscena, ecco le notizie più importantiLazio, il club ascolta Sarri: Fabiani tratta i rinnovi di Marusic e Basic. La situazion
Lazio, il club ascolta Sarri: Fabiani tratta i rinnovi di Marusic e Basic. La situazione. L’ultima di Nico Paz a San Siro? Promessa Real, ma l’Inter ci prova. Dall'Inghilterra confermano: il Napoli vuole Mainoo a gennaio. In estate il no dello United. Roma, Pisilli verso il prestito? Gasp: "Vuole giocare di più, e io non voglio fermarlo”. Juve, Spalletti ritrova il Napoli: "Ci siamo resi felici a vicenda. Le belle storie sono immortali”. Muharemovic: "Io e Volpato top. Mi piace gasare la gente. Inter? Penso solo al Sassuolo"
La Lazio è al lavoro per blindare due colonne dello spogliatoio di Maurizio Sarri. Il tecnico biancoceleste vede Adam Marusic e Toma Basic come fondamentali nel suo progetto tecnico. Il primo ha disputato 13 partite fra campionato e Coppa Italia, la maggior parte dal primo minuto, collezionando anche un assist e un totale di 1043 minuti. Il secondo, inizialmente fuori lista, è stato reintegrato nel match vinto 4-0 contro il Genoa e da quel momento non è mai uscito scendendo in campo sempre dal primo minuto in 10 gare con un gol e due assist.
I due giocatori però avranno il contratto che andrà in scadenza il prossimo giugno con il mister che aveva fatto sapere di non voler perdere i due giocatori a parametro zero. Un messaggio immediatamente recepito dalla società che si è messa al lavoro per cercare di prolungare l'esperienza nella capitale dell'esterno di difesa e del centrocampista.
Sarri infatti aveva parlato con entrambi i calciatori chiedendo loro la disponibilità di restare e, come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport, il direttore sportivo Angelo Fabiani ha incontrato ieri mattina gli agenti dei due biancocelesti. Per il momento si trattano solo di colloqui con la speranza che possano presto mettere nero su bianco i propri rinnovi.
Come anticipato da TuttoMercatoWeb nei giorni scorsi, il ritorno di fiamma del Napoli per Kobbie Mainoo è realtà. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, infatti, il centrocampista inglese di 20 anni sarebbe ansioso di lasciare Old Trafford già il prossimo mese, per rilanciare le sue ambizioni di convocazione in nazionale in vista del Mondiale.
Il club partenopeo aveva già fatto un tentativo in estate per averlo in prestito, ma secondo il tabloid inglese lo United ha respinto la richiesta dei campioni d'Italia in carica e dello stesso giocatore per trattenerlo a Old Trafford. Risultato? Solamente 261 minuti stagionali finora. E ora il Napoli sarebbe tornato alla carica per il classe 2005, che vorrebbe avere con sé a gennaio attraverso la formula del prestito. Antonio Conte però non è l'unico interessato al ragazzo.
Oltre agli azzurri, anche altri 11 club di Premier League, Serie A, Liga e Bundesliga hanno fatto notare il proprio gradimento. Insomma, a breve si potrebbe scatenare un'azzuffata e Mainoo ritrovarsi con tante opzioni sul tavolo, con l'imbarazzo della scelta. Di certo rimanere allo United non è un'opzione per il centrocampista inglese, perché di questo passo la chiamata dell'Inghilterra per i Mondiali resta solo un miraggio. Molto, tuttavia, dipenderà dalla volontà del club inglese di lasciarlo partire. Mentre il modus operandi adottato da Ruben Amorim fino a questo momento lo ha certamente penalizzato.
“Pisilli è un ragazzo straordinario e sta facendo molto bene”. Gian Piero Gasperini, alla vigilia di Cagliari-Roma, parla così del poco spazio concesso a Niccolò Pisilli, che potrebbe partire in prestito a gennaio, visto l’interesse di diversi club del campionato di Serie A: “Ho già detto di averlo un po’ penalizzato, è un giocatore forte: lui giustamente vorrebbe giocare di più e io non voglio fermarlo. È chiaro che giocare nella Roma sarebbe la cosa migliore: si è visto Baldanzi, che ha avuto la possibilità di giocare e sta facendo bene. La forza della Roma in questo momento è questo gruppo, straordinario”.
El Aynaoui partirà in Coppa d’Africa, Pisilli potrebbe prendere la sua posizione: “Direi di sì - ha aggiunto Gasp -, per quello che mi fa vedere in allenamento lo merita. Io ho insistito molto su quel centrocampo, che stava facendo bene. All’inizio c’era El Aynaoui da inserire, ho forzato un po’ ma mi ha dato certezze.
Poi sono molto contento di Pisilli. Però, come ho detto, piuttosto che creargli un problema è meglio che lui giochi. Mi piacerebbe potesse giocare qui”.
Luciano Spalletti, oggi allenatore della Juventus, riuscirà a emulare a Torino la Grande Bellezza del suo Napoli? “Dipende se si riferisce solo a quest’anno o anche in futuro - risponde il tecnico toscano in conferenza stampa alla vigilia della sfida con il suo passato -. Se è la seconda, mi rifaccio alle parole di John Elkann: tutti fanno riferimento alla storia che è stata della Juventus, ma non sanno che storia sarà. È la qualità dei calciatori a fare la differenza, il percorso è un po’ diluito nel tempo”.
È una partita diversa per lei…
“Sono stati due anni in cui io e Napoli ci siamo resi felici a vicenda. Penso di poter dire che sia stata un’emozione tremenda, soprattutto la stagione che abbiamo vinto lo scudetto. Secondo me le belle storie hanno il potere dell’immortalità, rimarrà così per sempre. Poi io ho vissuto altre situazioni importanti, ho fatto parte di famiglie come Roma o Inter: oggi sono avversario di Roma, Inter, Napoli. Cosa sarò domani non lo so, di sicuro mi voglio portare dietro tutte quelle belle persone che ho incontrato in queste esperienze. Di quelle non mi priverò mai e rimarranno per sempre”.
Chi sta meglio e chi peggio?
“Non lo so. Non parto con questi ragionamenti: lamentarsi non produce mai una buona classifica: so che a loro manca qualcosa a centrocampo, so che a noi manca qualcosa in difesa. Loro hanno sicuramente un passato che gli consente di avere delle certezze: noi ne siamo alla ricerca".
Tarik Muharemovic, calciatore del Sassuolo, ha parlato in conferenza stampa al termine della sfida con la Fiorentina della 14ª giornata di Serie A. Ecco le sue dichiarazioni riprese dal nostro inviato: "Non è la prima volta che reagiamo dopo un gol, lo abbiamo fatto vedere anche l'anno scorso. Questo è il nostro lavoro, non smettere mai, normale che in partita possa succedere, ma bisogna continuare insieme e stare insieme, poi si è visto".
Hai fatto anche un gol...
"Bellissimo fare il primo gol in Serie A e il primo in casa, sono molto contento. Spero non sia l'ultimo ma calma".
Siete sempre dentro la partita...
"In una squadra è importante anche come stai con i ragazzi fuori dal campo. Conta anche la partita ovviamente ma fuori dal campo siamo una famiglia, sia nelle difficoltà che nei momenti belli, tutti ci aiutano. Abbiamo giocatori con esperienza come Matic, Berardi, Romagna, Pinamonti, ne posso dire tanti che ci aiutano".
L'assist per Volpato, oggi giornata perfetta per te...
"Veramente top. Ci siamo detti dopo il gol 'io e te', oggi 'io e te'. Sono contento che lui stia facendo queste cose, è un giocatore veramente forte. Dopo l'assist a lui è come se avessi fatto io gol".
Si parla di mercato e di un interesse dell'Inter...
"Io sono a Sassuolo, gioco per il Sassuolo, ho firmato per il Sassuolo, penso al Sassuolo".
Dopo il gol incassato all'inizio, si è vista una reazione importante...
"È importante rialzarsi subito. Idzes mi aiuta e ci aiuta, parla tanto in campo e mi aiuta ad alzare il morale alla squadra e poi il gol lo abbiamo preso anche presto, c'era tanto tempo per recuperarla".
Ci racconti il rapporto con i tifosi?
"È già iniziato l'anno scorso in B. Ma non lo faccio per farmi vedere ma mi esce fuori tutta l'emozione. Poi i tifosi ci aiutano ogni giorno, ogni partita, mi piace gasare la gente".
Dura al PSG, Safonov: "Nei primi mesi la gente mi evitava. 'Chi abbiamo comprato?’”. Maledizione Alexander-Arnold, altro infortunio: "Sono distrutto". Più fuori che dentro il Real. Antony e la scelta Betis: "La migliore che abbia preso. Cosa mi ha dato voglia di tornare"
Piombato a sorpresa al Paris Saint-Germain, Matvey Safonov ricorda bene l'estate del 2024 e i primi tempi all'ombra della Tour Eiffel. L'acquisto del portiere russo di 26 anni, eletto fin da subito come vice-Donnarumma, ha lasciato più di qualcuno sorpreso nella capitale francese, specialmente per il prezzo (20 milioni) saldato.
Da allora Safonov ha provato a integrarsi, tra nuova lingua e cultura, all’interno della rosa del PSG. Ma ha ammesso, in un’intervista concessa al podcast 'Smol Talk', che i suoi primi passi nella big di Ligue 1 sono stati tutt'altro che una passeggiata: "Durante i primi tre mesi la gente mi evitava: 'Chi abbiamo comprato?'", ha ammesso. Salvo poi tornare sui suoi passi e precisare: "Ovviamente esagero, ma penso di aver impiegato un po’ più di tempo del previsto (per ambientarmi, ndr). Tre mesi, prima ancora di iniziare a mostrare qualcosa".
La scorsa stagione, tuttavia, ha disputato circa 1500 minuti tra tutte le competizioni disputate con la maglia dei parigini. Tra l'altro in un'annata costellata di trofei, tra cui la Champions League: "Ora mi sono adattato al calcio dal punto di vista psicologico: mi sento a mio agio, conosco le mie capacità e non avverto più una pressione aggiuntiva. Perché prima c’era, soprattutto quando le cose non andavano come previsto".
E in effetti dal Krasnodar, in Russia, ai futuri campioni d'Europa c'è stato un abisso: "Tutto è successo molto in fretta nella mia vita. E ora mi rendo conto che ci sono giocatori in squadra così talentuosi che io passo in secondo piano. Ma in Premier League (il campionato russo, ndr) ero io uno di quei giocatori talentuosi", ricorda Safonov. "Bisogna capire che ora è necessario lavorare un po’ più duramente per arrivare almeno al livello dei giocatori del PSG".
Le preoccupazioni su Trent Alexander-Arnold non erano campate in aria. Quando ha dovuto abbandonare il campo del San Mamés, dove il Real Madrid ha vinto 3-0, il terzino inglese ha rimediato un infortunio che lo terrà nuovamente alla larga dalla truppa di Xabi Alonso. Due mesi di stop quanto recita il bollettino medico, perciò l'ex Liverpool sarà fuori causa fino al 2026. Interrompendo nuovamente la sua regolarità e progressione nella stagione d'esordio da calciatore del club blanco.
Una frustrazione enorme per il calciatore, che ha voluto condividere i suoi sentimenti in proposito sui social media con un messaggio. Seppur con un barlume di speranza in fondo: "Sono assolutamente distrutto per questo. Il momento fa male, ma lavorerò sodo per tornare più forte e migliore. Ci vediamo nel 2026, madridisti". Il motivo dello stop: "Dopo le visite effettuate oggi al nostro giocatore Trent Alexander-Arnold dai Servizi Medici del Real Madrid, è stata diagnosticata una lesione muscolare al retto anteriore del quadricipite della gamba sinistra", recita il comunicato del club delle merengues.
Secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo MARCA, Alexander Arnold salterà almeno 10 partite con il Real Madrid tra tutte le competizioni. Da dimenticare le partite di Champions League fissate sul calendario contro Manchester City, Monaco e Benfica, la semifinale di Supercoppa di Spagna contro l’Atletico Madrid e le partite di Liga contro Siviglia, Betis e Alaves almeno. Finora TAA ha disputato appena 500 minuti in stagione, completando solo 2 partite intere di Liga (contro Elche e Girona) e una di Champions League (contro l’Olympiakos).
Nella carriera di un calciatore è possibile e comune che ci siano dei picchi drastici. Dalle stelle alle stalle. Ed è proprio quello che è successo ad Antony quando ha fatto faville all'Ajax dei tempi d'oro di Ten Hag, per poi crollare al suo arrivo dorato al Manchester United (per circa 100 milioni) e rilanciarsi lontano dalla Premier League al Betis Siviglia. Ma quando ha deciso, la scorsa stagione, di lasciare in prestito i Red Devils tanti club lo hanno contattato.
E ha raccontato, nell'intervista a MARCA, su chi abbia fatto affidamento per la scelta: "Prima di tutto su Dio. Parlo molto con Dio. Avevo bisogno di essere felice", ha confidato. "Quando è emersa l’opzione del Betis, ho scelto la città, il club, e anche per gli amici che avevano già giocato qui e mi avevano sempre detto che era molto bello. Credo sia la migliore decisione che abbia preso". E sulle conversazioni avute per poi firmare con i verdiblancos: "Per esempio, ho parlato con Emerson Royal, che ha giocato qui".
Per pochi mesi di prestito al Betis, Antony ha dovuto fare un importante sforzo economico, visto che le risorse del club spagnolo erano limitate: "Credo che il denaro non sia tutto", ha spiegato Antony. "Il denaro non compra la felicità. Certo, è importante avere soldi, ma per me la felicità è la cosa più importante. La felicità non sta nell’avere tantissime cose. A volte si trova nelle cose semplici che non vediamo. Per me la felicità era più importante di tutto".
Su quando abbia capito di aver fatto la scelta giusta e come sia nata la connessione tra club e tifosi: "Credo che il Betis abbia una tifoseria incredibile, la migliore in Spagna. Ma anche per le persone, la cultura, il cibo, la città… La scorsa stagione sono stato qui solo quattro o cinque mesi, ma ho visto com’era la squadra, una vera famiglia, tutti insieme. Questo mi ha dato tanta voglia di tornare", ha raccontato.
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