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L'Editoriale sulla C - Il suono del silenzio per Cuneo e LuccheseTUTTO mercato WEB
lunedì 25 marzo 2019, 13:08Serie C
di Luca Bargellini

L'Editoriale sulla C - Il suono del silenzio per Cuneo e Lucchese

Editoriale di Luca Bargellini per TuttoC.com
E’ il suono del silenzio quello che riecheggia in Lega Pro. Mentre il campionato scorre e ci troviamo con una Virtus Entella che frena, con una sola vittoria nelle ultime sei partite, un Pisa che ha vinto sette delle ultime dieci gare, una Sambenedettese che esonera Giorgio Roselli, ultimo esemplare di tecnico inadatto a reggere le aspettative di una proprietà ambiziosa quanto intollerante, un Catania che crolla sotto i colpi di una Reggina in grande spolvero dopo essersi esaltata per il successo sulla Juve Stabia giusto sette giorni fa e una Casertana che vidima la sua stagione complicatissima prendendo in esame un altro cambio in panchina, la mente di molti torna, anche involontariamente alla querelle Cuneo-Lucchese.

Lunedì scorso vi avevamo raccontato di come avremmo avuto solo bisogno di un’altra po’ di pazienza per sapere se la Serie C, dopo Matera e Pro Piacenza, sarebbe stata costretta a salutare altre società. Mercoledì scadeva, infatti, il termine ultimo per il pagamento della multa da 350mila euro comminata a fronte della mancata sostituzione della fideiussione Finworld della scorsa estate. Una deadline di quelle importanti, che andava a chiudere una vicenda che si è protratta per l’intera stagione.


Ad oggi, nelle prime ore della settimana successiva a questa scadenza, niente però è stato ancora comunicato. La Lega Pro non si è espressa (la FIGC men che meno) in alcun modo. Nessuna dichiarazione del presidente Ghirelli, nessun comunicato, nessuna presa di posizione. A quel che ci risulta neppure un contatto con la parte sana delle due società in questione (Scazzola e i suoi ragazzi, così come il tandem Savarin-Obbedio a Lucca stanno facendo un duplice miracolo facendo rendere due collettivi in situazioni tanto complicate), per una banale anticipazione o quant'altro, dato che non aspettano altro di sapere quale destino li attende.

Sia chiaro, la cautela in certe situazioni è d’obbligo e parlare tanto per farlo non è mai sintomo d’intelligenza, ma dopo così tanti giorni occorreva avere una presa di posizione pubblica. Perché questo movimento non ne può più. Né che si tratti di semplici tifosi, né di addetti ai lavori. Perché alla fine tutti stiamo aspettando che arrivi il finale di stagione per chiudere finalmente una delle pagine più brutte della storia del nostro movimento calcistico. E ad oggi poco importa se il futuro con le nuove regole in arrivo darà un deciso cambio di rotta. Quello che conta è il presente. Solo quello. Perché del doman, alla fine, non v’è mai certezza.