Claudio Nassi: Marotta a Coverciano
del grande Real Madrid, quello di Di Stefano, Gento, Puskas e Santamaria. In quel tempo, Vicepresidente del Banco di Spagna, organizzava i Mondiali dell''82. Un manager inglese che accoppiava il fatto tecnico a quello organizzativo e, magari, un tedesco. Ascoltò. Conosceva Saporta, ma non derogò dalla linea tracciata.
Nel rivedere facce di amici sono andato indietro nel tempo e mi sono messo a ridere al momento di fare confronti. Non erano tutti fenomeni allora né sono tutti scarsi oggi, ma la percentuale di coloro che non dovrebbero ricoprire il ruolo è nettamente superiore al passato. Per questo fin dal 2004 ho pensato a un master per manager, tale da preparare i partecipanti a una professione diversa da quella che molti pensano. Ho trovato sempre difficoltà, anche perché alle università cui è stato proposto c'era un muro di gomma: almeno 6 delle 18 materie presentate dovevano essere illustrate dai loro professori. Invece ne concedevo 2: Lingue e Informatica. Né la FIGC ha capito che la rivoluzione del calcio, dopo tanti insuccessi, deve ripartire da Coverciano, con corsi mirati per manager, allenatori e istruttori. Stupisce come si ritardi ancora un cambiamento di rotta. Seppoi volessimo allargare il tema, si dovrebbero regolamentare i procuratori, oltre a calmierare gli emolumenti ad allenatori e manager, autentico non-senso. Ma come diceva il mio caro amico Pasquale: "Perché vuoi risolvere i problemi a chi non li vuol risolvere? Altrimenti lorsignori che cosa ci stanno a fare?".