Luis Alberto e Correa: sangue latino per scaldare la Lazio
L’inizio dell’estate è stata molto burrascosa per Luis Alberto, protagonista di alcune uscite infelici. “Tutti sanno che vorrei giocare nel Siviglia” ha detto un paio di mesi fa. Parole che non sono piaciuti nei piani alti di Formello, con la situazione che è rientrata dopo il colloquio tra il giocatore e Tare ad Auronzo di Cadore.
Alla fine è rimasto, con la 10 sulle spalle e tanti sassolini da togliersi dopo le recenti critiche. È sereno, voglioso e si sta allenando al meglio senza voler perdere tempo. Mettere benzina nelle gambe adesso è cruciale per il proseguo della stagione. “L’anno scorso ci sono state tante problematiche, lui si è allenato poco durante il ritiro”, ha ricordato Inzaghi, quasi a voler difendere il proprio ragazzo. Correa, invece, non è mai stato in discussione. Anzi la Lazio l’ha blindato: rinnovo, adeguamento e clausola da 70 milioni cash. In attesa di capire cosa accadrà con Milinkovic, sono i due punti di forza della squadra. Se loro si accendono, tutto il complesso gira e suona musica per palati fini. Da loro deve passare la palla. Scambi stretti, tocchi nel breve e poi la giocata a smarcare l’uomo libero. Questo è quello che vuole Inzaghi, questo è quello che Luis Alberto e Correa dovranno dare. Giocare vicini per attrarre tanti avversari e lasciare spazio sul lato debole. Schemi e soluzioni provate sul campo, anche se tutti sanno che alla fine la differenza la faranno l’istinto, la fantasia e la tecnica. E chi ha il sangue latino nelle vene, è una garanzia in merito.