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La rosa della Lazio è incompleta
Il titolo è già di per sé un piccolo spoiler del pezzo. Non che sia un segreto da svelare alla fine, è facilmente intuibile che la rosa della Lazio sia incompleta, a meno di una settimana dall’esordio in A con la Sampdoria ma soprattutto a 14 giorni dalla fine del calciomercato. Non si fraintenda: incompleta non significa non adeguata, anzi, perché la squadra che ha a disposizione Inzaghi è di assoluto valore. Ma per centrare l’obiettivo Champions, dovendo affrontare tre competizioni, serve avere uno spogliatoio il più possibile omogeneo in quantità e qualità.
Cosa manca allora? Numericamente un rinforzo davanti. Immobile, Correa e Caicedo, più Adekanye e all’occorrenza Luis Alberto, non possono bastare. Inzaghi ha chiesto un’ariete d’area di rigore, un centravanti alla Llorente (per costi difficilmente raggiungibile), ma potrebbe essere necessario anche un giocatore simile a Correa. Una seconda punta rapida, veloce che possa dare strappi anche a partita in corso. La sensazione è che qualcosa, da qui al 2 settembre, arriverà: se una prima punta fisica o un brevilineo di fantasia non è ancora noto. Non subito, magari sul gong del mercato, ma la società si muoverà. La Lazio potrebbe però aver bisogno di altri due elementi: a sinistra, come quinto, e in mezzo al campo. Sulla fascia il titolare è Lulic, la cui carta d’identità comincia a farsi sentire. Poi ci sono Lukaku (fermo da un anno e in fase di riabilitazione) e Jony, che di mestiere fa l’ala offensiva e non ha ottenuto ancora il transfer per poter giocare impegni ufficiali. Questi ultimi due, per motivi diversi, non danno garanzie totali: affrontare una stagione così potrebbe essere un rischio, seppur calcolato sempre pericoloso, soprattutto per una squadra che gioca col 3-5-2 e dovrebbe avere nei quinti laterali i suoi punti di forza.
Discorso diverso per il centrocampo. Milinkovic (se rimane), Leiva, Luis Alberto come titolari, Parolo, Cataldi e Berisha come sostituti (in più anche Andrè Anderson che ha ben impressionato durante la preparazione). Se non dovesse arrivare nulla, non sarebbe una tragedia. Numericamente è completo, ci sono doppioni per ogni ruolo. Quello che manca forse è un giocatore di qualità assoluta, di personalità e spessore. Sarebbe la ciliegina sulla torta, uno sfizio più che una necessità, per questo è quasi sicuro che si andrà avanti così. Si punterà su questi e in particolare sul completo recupero di Berisha, ieri in gol contro la Primavera. L’anno scorso ha dovuto fare i conti con una serie di infortuni che non gli hanno permesso di esprimere il proprio valore. Da un mese si allena con continuità: se dovesse tornare sui suoi livelli pre-Lazio, sarebbe un super innesto difficile da tenere in panchina.
Cosa manca allora? Numericamente un rinforzo davanti. Immobile, Correa e Caicedo, più Adekanye e all’occorrenza Luis Alberto, non possono bastare. Inzaghi ha chiesto un’ariete d’area di rigore, un centravanti alla Llorente (per costi difficilmente raggiungibile), ma potrebbe essere necessario anche un giocatore simile a Correa. Una seconda punta rapida, veloce che possa dare strappi anche a partita in corso. La sensazione è che qualcosa, da qui al 2 settembre, arriverà: se una prima punta fisica o un brevilineo di fantasia non è ancora noto. Non subito, magari sul gong del mercato, ma la società si muoverà. La Lazio potrebbe però aver bisogno di altri due elementi: a sinistra, come quinto, e in mezzo al campo. Sulla fascia il titolare è Lulic, la cui carta d’identità comincia a farsi sentire. Poi ci sono Lukaku (fermo da un anno e in fase di riabilitazione) e Jony, che di mestiere fa l’ala offensiva e non ha ottenuto ancora il transfer per poter giocare impegni ufficiali. Questi ultimi due, per motivi diversi, non danno garanzie totali: affrontare una stagione così potrebbe essere un rischio, seppur calcolato sempre pericoloso, soprattutto per una squadra che gioca col 3-5-2 e dovrebbe avere nei quinti laterali i suoi punti di forza.
Discorso diverso per il centrocampo. Milinkovic (se rimane), Leiva, Luis Alberto come titolari, Parolo, Cataldi e Berisha come sostituti (in più anche Andrè Anderson che ha ben impressionato durante la preparazione). Se non dovesse arrivare nulla, non sarebbe una tragedia. Numericamente è completo, ci sono doppioni per ogni ruolo. Quello che manca forse è un giocatore di qualità assoluta, di personalità e spessore. Sarebbe la ciliegina sulla torta, uno sfizio più che una necessità, per questo è quasi sicuro che si andrà avanti così. Si punterà su questi e in particolare sul completo recupero di Berisha, ieri in gol contro la Primavera. L’anno scorso ha dovuto fare i conti con una serie di infortuni che non gli hanno permesso di esprimere il proprio valore. Da un mese si allena con continuità: se dovesse tornare sui suoi livelli pre-Lazio, sarebbe un super innesto difficile da tenere in panchina.
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